Cronaca / Valle Seriana
Martedì 17 Settembre 2013
«L'esempio di Ele non sia dimenticato
Non trovo un perchè, cerco risposte»
Una targa «per il gesto eroico compiuto con il sacrificio della propria vita» è stata consegnata dal presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo ai genitori e al fratello di Eleonora Cantamessa. Analoga onorificenza a Jacopo Caccia e Nicola Bertasa, che hanno estratto due persone da un'auto in fiamme.
Una targa «per il gesto eroico compiuto con il sacrificio della propria vita» è stata consegnata dal presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo ai genitori e al fratello di Eleonora Cantamessa, la ginecologa investita e uccisa l'8 settembre mentre prestava soccorso a Chiuduno a un indiano rimasto ferito in una rissa, poi deceduto.
A ritirare il riconoscimento civico ad Eleonora Cantamessa c'erano la mamma Mariella, il papà Mino e il fratello Luigi accompagnati dal Presidente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano, e dai sindaci di Chiuduno, Stefano Locatelli e di Trescore, Alberto Finazzi.
Un'analoga onorificenza è stata consegnata a Jacopo Caccia (accompagnato dal nonno Carlo) e Nicola Bertasa, i due giovani bergamaschi che a Casnigo hanno estratto da un'auto in fiamme un uomo e una donna salvando loro la vita, ricevuti stamani, insieme ai parenti di Eleonora Cantamessa, prima dell'inizio dei lavori dell'assemblea.
«Sono due vicende che ci dimostrano quanto può essere grande e generoso l'animo umano - ha spiegato Cattaneo -. Jacopo e Nicola di fronte al pericolo non si sono fermati ma hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco, Eleonora si è dimostrata una buona samaritana cercando senza esitazioni di salvare la vita a una persona». Alla consegna delle targhe e delle pergamene hanno partecipato anche i sindaci dei Comuni del Bergamasco.
«Chiedo che l'esempio di mia figlia non sia dimenticato - ha detto in Aula Mariella, la madre di Cantamessa -. Eleonora ha avuto il coraggio di scendere dalla macchina e intervenire proprio per il valore che dava alla vita, abituata a vederla sbocciare nel grembo delle madri. Mi chiedo come mai sia scoppiata quella rissa - ha concluso -, vorrei che le risposte le dessero le persone che hanno in mano la nostra società perché io non riesco a trovarle».
«Il nostro gesto è venuto del niente - ha aggiunto uno dei due "eroi" bergamaschi - lo abbiamo fatto con il cuore, senza pensarci».
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