Beschi: «Fra Tommaso esempio
per camminare nella santità»

Inizia con le parole di Papa Francesco la solenne concelebrazione per la beatificazione di Fra Tommaso da Olera. La Cattedrale di Bergamo era gremito di fedeli sabato 21 settembre con il vescovo Beschi che ha parlato della testimonianza esemplare dei beati e santi.

«Noi, accogliendo il desiderio del nostro fratello Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, di molti altri fratelli nell'episcopato e di molti fedeli, dopo aver avuto il parere favorevole della Congregazione delle cause dei santi, con la nostra autorità apostolica concediamo che il venerabile servo di Dio Tommaso da Olera (al secolo Tommaso Acerbis), laico professo dell'Ordine dei Frati minori cappuccini, che contemplando Cristo crocifisso, divenne testimone e zelante catecheta dell'alta divina carità della Sapienza, sia d'ora in poi chiamato Beato e che si possa celebrare la sua festa nei luoghi e secondo le regole stabilite dal Diritto, ogni anno il 4 maggio». Sono le parole di Papa Francesco, nella lettera apostolica letta sabato 21 settembre nella gremita Cattedrale di Bergamo, all'inizio della solenne concelebrazione per la beatificazione di Fra Tommaso da Olera.

Il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, è intervenuto all'inizio e poi alla fine della concelebrazione, e ha parlato della testimonianza esemplare dei beati e dei santi «che interpella ogni persona e la comunità intera», e porta a «camminare sulla via della santità». «Un povero contadino dello Stato del Malawi, da me recentemente visitato – ha detto ancora il vescovo, con un esempio illuminante –, ricevendo riconoscente una piccola reliquia di Papa Giovanni per la chiesa del suo villaggio, diceva con semplicità queste parole rivolte alla sua comunità: "Siamo grati per il dono ricevuto, ma questo resterà vuoto se non diventeremo santi come è stato santo lui"».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 22 settembre

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