Bergamo Capitale della Cultura
Ecco i «segreti» del dossier

«Trasformare la reputazione di Bergamo» e superare lo stereotipo che la descrive come «un'anonima città industriale, un po' troppo chiusa in se stessa, per rivelarla nella sua identità di città d'arte raffinata e culturalmente preparata».

«Trasformare la reputazione di Bergamo» e superare lo stereotipo che la descrive come «un'anonima città industriale, un po' troppo chiusa in se stessa, per rivelarla nella sua identità di città d'arte raffinata e culturalmente preparata».

È la sfida numero uno della candidatura di Bergamo a Capitale europea della Cultura, la premessa del dossier presentato a Roma per entrare nella short list delle candidate. Un documento voluminoso, ricco di spunti, progetti e buoni propositi. Si è scelto di viaggiare su più binari, mettendo insieme tradizione e futuro. Rinunciando ad un'idea forte, per dare spazio ai tanti volti della Bergamo 2019: saldamente legata alle sue radici ma anche moderna, sostenibile, europea, solidale e pronta a guardare «oltre le Mura» che la cingono.

In primis progetti e infrastrutture culturali. Il Teatro Donizetti ristrutturato, la Carrara rimessa a nuovo e la Gamec ai Magazzini generali. A Palazzo Suardi la «centrale operativa» dell'intera operazione, quell'Ambasciata culturale europea sede di incontri istituzionali ed esposizioni. Alla voce «Distretto della cultura contemporanea» troviamo un polo musicale che avrà sede nel rinnovato Museo donizettiano, una struttura multimediale dedicata al più celebre compositore bergamasco e un centro didattico interattivo per insegnare musica alle nuove generazioni; e il Media arts center (Mac), centro per le arti multimediali contemporanee e le nuove tecnologie, che ospiterà artisti europei, workshop e installazioni.

Il «Distretto della conoscenza, innovazione e tecnologia» punta sull'Ottava Torre, progetto di ricerca biomedica affidato all'istituto farmacologico Mario Negri, all'Ospedale Papa Giovanni XXIII e al Kilometro rosso. Nell'innovativa struttura di Stezzano arte e ricerca si incontreranno in padiglioni temporanei dedicati a conferenze ed esposizioni su temi come l'architettura e la progettazione sostenibile. Anche il nuovo ospedale, come altri luoghi della città – stazioni, chiese, aziende, banche, biblioteche, aziende, persino cantieri – diventerà una vetrina dell'arte contemporanea.

Progetti e infrastrutture
Si lavora sui contenitori che già ci sono, limitando gli interventi ex novo. Le grandi infrastrutture di mobilità che dovrebbero vedere la luce entro il 2019 sono un centro di trasporto intermodale che consenta di raggiungere facilmente i luoghi della cultura, un «progetto smart» per collegare la città all'aeroporto, un sistema di ascensori e montacarichi per far salire persone e biciclette in Città Alta, parcheggi sotto piazza Mascheroni e ai piedi dell'ex Parco Faunistico, una stazione dei treni più funzionale. L'ex monastero di Astino diventerà un sito espositivo e un centro culturale dedicato allo slow food e allo slow tourism, avamposto del turismo sostenibile. Nei progetti per le infrastrutture culturali il dossier indica anche la sezione novecentesca del Museo storico cittadino, nell'ex convento di San Francesco, il completamento del Museo storico dell'Età veneta (con sezioni dedicate al '600 e '700), la realizzazione di un «hotel culturale» nelle ex carceri di Sant'Agata e la riqualificazione architettonica dell'ex convento del Carmine.

Manifestazioni a tutto tondo (dalla musica al teatro, dall'enogastronomia all'arte, dalla ricerca scientifica e industriale al volontariato) per uscire dalle Mura e guardare in Europa. Il Festival Donizetti del 2019 proporrà una produzione internazionale e ogni mese un concerto dedicato a un compositore diverso. Alla Commedia dell'arte, che da Bergamo si diffuse nel Vecchio Continente, sarà dedicato un Festival europeo; Piazza Vecchia ospiterà rappresentazioni dei classici della letteratura europea e l'ex centrale di via Daste e Spalenga sarà sede di un laboratorio creativo permanente. E poi si parlerà dei Tasso e dell'invenzione della posta, di energie rinnovabili e agricoltura non invasiva (su proposta del presidente onorario della Candidatura Ermanno Olmi).

E ancora, collaborazioni con le città d'arte della Pianura Padana per un Grand Tour, un gemellaggio «artistico» Bergamo-Palermo nel segno di Garibaldi e della Spedizione dei Mille, un Festival europeo del Cinema indipendente, in collaborazione con il Festival internazionale del cinema di Sofia, e un'operazione «memoria e identità» con i bergamaschi invitati a rendere pubbliche le loro storie in padiglioni distribuiti in città.

Un'operazione da 134 milioni
La Candidatura, si legge nel dossier, conta sul «supporto di tutti i settori della città e del territorio», a cominciare da Regione, Provincia, Comune, Università, Diocesi, Confindustria e Camera di Commercio. I soldi pubblici e quelli dell'Unione Europea non basteranno, sarà necessario avviare una raccolta di fondi e poter contare su una forte alleanza pubblico-privato. Il budget di spesa per il periodo 2013-2022 è di 134 milioni di euro, di cui 99 per investimenti e 35 destinati a sostenere le spese operative. Si prevede che l'imprenditoria locale arrivi a coprire il 25% dei costi operativi.

Camilla Bianchi

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