Jimmy, una sim con 2 cellulari
Manca all'appello lo smartphone

Dai viaggi in Brasile di tre anni fa, all'indagine vicentina per frode fiscale (derubricata in false fatturazioni), senza tralasciare gli ultimi giorni e le ultime ore di vita. Non tralasciano alcun aspetto gli inquirenti che indagano sull'omicidio di Gian Mario Ruggeri.

Dai viaggi in Brasile di tre anni fa, all'indagine vicentina per frode fiscale (derubricata in false fatturazioni), senza tralasciare ovviamente gli ultimi giorni e le ultime ore di vita. Non tralasciano alcun aspetto gli inquirenti che indagano sull'omicidio di Gian Mario «Jimmy» Ruggeri, il quarantaquattrenne fratello dell'ex presidente dell'Atalanta Ivan, ucciso sabato mattina mentre entrava alla palestra «CastelGym Club» di Castelli Calepio.

Dalle ultime indagini è emerso che Jimmy aveva intestato a suo nome soltanto una sim-card telefonica, ma che l'avrebbe utilizzata in due cellulari diversi, uno dei quali – lo smartphone più moderno – risulta tuttora irreperibile.

A casa della vittima, in via Ponte Gobbo a Telgate, non c'è: i carabinieri l'hanno cercato a lungo, senza successo. Ed è tra l'altro impossibile individuarlo se, come si presume, non è acceso, proprio perché senza una sim-card all'interno.

Dov'è finito questo apparecchio? Conteneva forse qualche dato multimediale, o qualche contatto, che qualcuno ha voluto far sparire o che lo stesso Jimmy ha voluto eliminare? Oppure la vittima l'aveva semplicemente perso?

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