Stazione in tilt, scempio all'italiana:
«Sequestrati dalle forze dell'ordine»

Giovedì ennesima giornata allucinante. «Sono stato testimone dell'ennnesima situazione ridicola, di un classico scempio organizzativo all'italiana. Praticamente un sequestro da parte di polizia locale e Mondiapol che in cordata hanno impedito l'accesso alla stazione».

Giovedì 10 ottobre, ennesima giornata allucinante per pendolari e studenti, come ci scrive una lettrice: «Anche questa mattina pendolari e studenti sono rimasti bloccati tra l'entrata della stazione e il sottopassaggio. Moltissimi pendolari hanno perso il treno per Milano delle 8.02! La polizia, tenendo bloccate le persone, continuava a dichiarare che era una situazione particolare per la pioggia. Questa situazione è allucinante! Una gestione ridicola e imbarazzante pari al terzo mondo! Chi ci rimborserà di questi ritardi? E da 3 settimane che questa situazione si potrae.... Aiutateci a migliorare tutto questo! Grazie».

Ancora più eloquente il commento di un altro lettore: «Questa mattina sono stato testimone dell'ennnesima situazione ridicola, di un classico scempio organizzativo all'italiana. Migliaia di pendolari non sono riusciti a raggiungere i binari, perdendo il treno a causa di un blocco forzato... Praticamente un sequestro da parte di Polizia Locale e Mondiapol che in cordata hanno impedito l'accesso alla stazione. Invece di favorire e semplificare la situazione queste cosiddette Forze del "DISordine" hanno creato semplicemente il caos, generando nervosismo, improperi e cosa ben più grave il ritardo di arrivo sul posto di lavoro. In questo caso il senso unico alternato si è dimostrata una soluzione non efficiente perché siamo rimasti fermi per 20-25 minuti.... Anche svegliandoci 15 minuti prima come consiglia il signor Ceci in treno sarebbe rimasto comunque irraggiungibile».

«Il mio consiglio per il vicesindaco è quello che può anche risparmiarsi la passeggiatina mattutina di un giorno per lavarsi la coscienza, ma di trovare soluzioni intelligienti per risolvere questo problema e gestire veramente le cose nel modo migliore, come a suo dire avviene ora. Spero vivamente che venga predisposta una class action perché noi pendolari siamo stanchi di viaggiare con costante ritardo, oltretutto su treni da terzo mondo con escrementi inclusi e con responsabili incapaci di risolvere i disagi. È ora di dire BASTA!».

COSI' IERI
Elasticità e tolleranza. È questa la linea che hanno deciso di seguire i dirigenti degli istituti, che fanno capo al polo scolastico interessato dalla caotica situazione del sottopasso della stazione, per far fronte all'emergenza ritardi. Ritardi che vanno da dieci a quindici minuti e che comunque rallentano l'inizio regolare delle lezioni. Va anche detto che queste scuole, proprio perché la loro utenza è composta da studenti che vengono un po' da tutta la provincia, da sempre sono abituate a confrontarsi con gli orari e i ritardi di autobus e treni.

Preoccupazione condivisa da tutti i dirigenti invece è l'eventualità di una chiusura del sottopasso: «Si ritornerebbe indietro negli anni - spiega Michele Nicastri, preside dell'Istituto Paleocopa - e bisognerebbe per forza pensare a delle soluzioni condivise, non ultima quella di mettere delle navette di collegamento tra la stazione e le scuole».

Sveglia! Il vicesindaco Gianfranco Ceci la butta sul pratico: «Tutti si devono alzare un quarto d'ora prima e anticipare il passaggio in stazione, così da evitare il caos». Quello che probabilmente ha fatto lui mercoledì 9 ottobre, arrivando in stazione di buon'ora, poco dopo le 7, per verificare di persona la situazione. «Sono qui per vedere se è così drammatica come raccontano i giornali...» butta lì con un mezzo sorriso. «E lo stesso farò nei prossimi giorni».

La massa di gente, pendolari e studenti, si fa sempre più numerosa e gli agenti della Polfer fanno scattare le misure previste: il senso unico alternato nel sottopasso e il cordone umano. Sono dieci minuti di fuoco che «vengono gestiti nel migliore dei modi». Ceci è molto soddisfatto e lo ribadisce: «Sono dieci minuti davvero critici, ma che sono stati gestiti in maniera impeccabile dalle forze dell'ordine, a cui va il mio plauso». Un intervento prezioso e fondamentale: senza sarebbe il delirio.

Intanto si va avanti così. «Credo che con la buona volontà di tutti si possa continuare a gestire il sottopasso in questo modo. L'alternativa è chiudere e obbligare gli studenti a fare il giro a piedi». Una soluzione che non piace a Palazzo Frizzoni. «È l'extrema ratio» ha subito detto Ceci quando sul tavolo costituito in Prefettura è rimbalzata la richiesta di chiusura avanzata dalla Questura, preoccupata per i disagi legati al cantiere aperto nel clou dell'edificio. «Secondo noi così la situazione è gestibile nei migliore dei modi, grazie al supporto delle forze dell'ordine. Comunque chiederò la convocazione del tavolo istituzionale per fare il punto. Si decide insieme».

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di giovedì 10 ottobre

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