Uccise l'amante in via Moroni Chiesta condanna a 18 anni
Ha ucciso la propria amante: il pubblico ministero Ilaria Perinu ha chiesto che Mohamed Safi, un tunisino di 25 anni, operaio, regolare in Italia, venga condannato a 18 anni di carcere per omicidio volontario. L'avvocato difensore, Michele Coccia, ha invece chiesto che il suo assistito venga giudicato responsabile non di omicidio volontario, ma di omicidio preterintenzionale, sostenendo che l'uomo non avrebbe voluto ammazzare l'amante, una 21enne di Pradalunga, colpita durante una lite che sarebbe degenerata. L'omicidio è avvenuto nel giugno del 2008, in via Moroni, in casa del giovane tunisino, dove la vittima, Alessandra Mainolfi, si era recata a trovarlo, forse per avere un chiarimento, visto che da poco erano rientrati in Italia la moglie di Safi e i suoi due figli. Dopo aver colpito la donna con un coltello da cucina, l'immigrato ha telefonato al 113 e quando sono arrivati gli agenti si è consegnato spontaneamente.