Monsignor Beschi in visita a L'Eco
Notizie, ma senza imporre giudizi

«Credo che l’informazione non sia soltanto la possibilità di accedere alle notizie, e alle notizie in tutta la loro consistenza, il più possibile vicino alla realtà, ma anche la possibilità di introdurre le persone in un giudizio, che tuttavia deve essere lasciato a chi accede alle notizie stesse: il giudizio, dunque, non deve essere invasivo, non deve essere imposto».

Così il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, in visita al nostro giornale, ha risposto alle domande sul ruolo dell'informazione nella società contemporanea (l’intervista è nel link qui a lato).

Mons. Beschi nella sede de L’Eco di Bergamo si è incontrato con i rappresentanti del Consiglio di amministrazione della società editrice del giornale, i giornalisti, gli impiegati, i tipografi, i dipendenti della Spm. Una visita cordiale e particolarmente gradita che ha permesso uno scambio di saluti tra il vescovo e il presidente della Sesaab Emilio Zanetti, l’amministratore delegato Massimo Cincera, alcuni membri del consiglio di amministrazione, il direttore del nostro quotidiano Ettore Ongis.

Dopo le presentazioni e una stretta di mano a tutti, monsignor Beschi ha voluto portare il proprio grazie ai giornalisti e al loro lavoro, soffermandosi sulla novità dell’epistolario Mazzolari-Spada pubblicato proprio oggi su L’Eco di Bergamo, evidenziando in particolare le parole di don Primo (che rivolgendosi a don Andrea scriveva in una lettera: “Non è facile lo scrivere per i nostri giornali divenuti estremamente conformisti”) e una risposta di don Spada a don Mazzolari nella quale a proposito dei giornali e dei giornalisti diceva: “…ci si abitua a scrivere su una foglia che nasce al mattino e che alla sera è già morta sotto i piedi della gente”.

E il riferimento alla volontà di sottrarsi al conformismo e alla omologazione è quanto ha ribadito anche il direttore Ongis portando il suo particolare saluto di benvenuto a monsignor Beschi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA