Adozioni, Bergamo è seconda
in Lombardia: sono 90 all'anno

Secondi dopo Milano per il numero di adozioni in Lombardia. Le famiglie bergamasche in 8 anni, dal 2001 al 2008, hanno avanzato 1.392 richieste di idoneità all'adozione adottando 702 bambini; 159 arrivano dal territorio nazionale mentre 543 da Paesi stranieri.

I bambini adottati dell'Est europeo risultano 306, 104 dall'Asia, 95 dall'America del Sud e 38 dall'Africa. Statistiche incoraggianti che qualificano la disponibilità verso gli altri presente nel territorio orobico, rese pubbliche dall'Azienda sanitaria bergamasca in una giornata di studio intitolata «Adozione nazionale e internazionale in provincia di Bergamo. Esperienze e criticità».

È stata anche un'occasione per far conoscere le diverse agenzie pubbliche e private che si occupano di adozione nella Bergamasca prendendo in considerazione i cambiamenti sociali delle famiglie e delle politiche minorili dei Paesi di provenienza dei bambini. Un modo di sensibilizzare al buon inserimento dei bambini stranieri adottati nelle comunità locali, favorendo lo scambio e l'integrazione tra i soggetti che si occupano dei temi dell'adozione.

Se nel 2001 le adozioni internazionali erano prevalentemente indirizzate a bambini da 1 a 5 anni, ora si constata una ripartizione pressoché uguale con i bambini dai 6 ai 10 anni. «Il dato non deve trarre in inganno - spiega Ornella Riceputi, dell'Asl -. Non significa che le famiglie bergamasche privilegino bambini in età scolare rispetto ai più piccini. Infatti resta prioritario il bisogno del bambino a essere adottato indipendentemente dalla sua età. È poi facoltà della famiglia decidere se prendere in cura o meno un bambino che non corrisponde alle sue aspettative».

Il calo nelle adozioni che si ravvisa nel 2008 rispetto agli anni precedenti va preso con le dovute precauzioni. Non deve essere letto come una flessione dei bergamaschi all'adozione. Semplicemente molti bambini adottati potrebbero già essere in Italia, ma la documentazione che li accompagna non è arrivata all'Asl poiché incagliata nella mole di lavoro del Tribunale dei minori.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 15 giugno

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