Inquilini sul piede di guerra
Nel pomeriggio protesta all'Aler

Gli inquilini dell'Aler pronti a scendere in strada per protestare contro il caro affitto. La contestazione è fissata per il pomeriggio di lunedì 22 giugno con un presidio in piena regola dalle 16 alle 19 davanti alla sede dell'azienda lombarda per l'edilizia residenziale in via Mazzini, in coincidenza con la prevista riunione del consiglio di amministrazione Aler. La decisione è stata presa al termine di una partecipata assemblea pubblica promossa dall'Unione inquilini al centro sociale Bonanomi a Monterosso.

Presenti, oltre a una quarantina di inquilini quasi tutti già da tempo in pensione, i rappresentanti del sindacato: Gianni Belli, della segreteria nazionale, Fabio Cochis, responsabile di Bergamo, e Attilio Alessi, del direttivo provinciale. «L'aumento degli affitti è stato esagerato - spiega Belli - in molti casi ben oltre il 50%. Siamo riusciti a riaprire le trattative con l'Aler e una serie di incontri tra l'Aler e le parti sindacali ed è stata stilata un'ipotesi per alcuni interventi finalizzati alla riduzione degli affitti. Ma siamo ancora a un'offerta limite da parte dell'Aler che non soddisfa le richieste degli inquilini. Stando così le cose, noi non firmiamo. E via libera alla manifestazione, la prima a Bergamo dopo oltre dieci anni, che speriamo sia unitaria. Stiamo infatti cercando di accordarci con gli altri sindacati coinvolti: Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil».

Dei tre, l'unico contatto riuscito è stato con il Sunia, il quale si dimostra al momento molto più cauto. «L'ipotesi sulla quale abbiamo lavorato unitariamente - rileva Patrizia Zambelli, segretario provinciale Sunia - ha recepito alcune nostre richieste ma è ancora migliorabile. Presenteremo nei prossimi giorni le richieste finali: se non fossero accolte appoggeremo la protesta degli inquilini davanti all'Aler».
«La base di partenza per chiudere l'accordo - ha detto Belli - è la riduzione generalizzata degli affitti. Detto ciò, le condizioni minime per il nostro assenso riguardano tre punti: l'inizio dell'accordo deve scattare dal primo gennaio 2009 e non, come proposto dall'Aler, dall'ultimo quadrimestre del 2009. In questo caso gli euro messi dall'azienda per "scontare" il caro affitto salirebbero dai 250 mila euro al milione. Un secondo capitolo riguarda il verde pubblico non recintato, per cui l'abbassamento deve almeno raddoppiare: non più il 3% ma almeno il 6%, visto che gli inquilini pagano l'affitto per un verde che è usufruito da tutti. Infine, si estenda a tutti gli anziani il diritto allo sconto del 20% previsto per chi ha tra i componenti della propria famiglia un disabile o per chi utilizza il box come cantina in quanto quest'ultima non esiste».

Dalla platea sono arrivati commenti molto duri. C'è chi parla di acqua in casa e di inutili telefonate all'Aler, di interventi rimandati in continuazione, di abitazioni fredde. «Vi pare giusto che tocchi pagare a noi - sbottano un paio di signore - lo spazio verde usato come toilette dai cani portati a spasso da chi ha le ville nella parte alta del quartiere?». «Sui tavoli del Consiglio - spiega Stefano Cattaneo, consigliere dell'Aler - non è arrivato ancora nulla. Condivido le vostre proteste, la partita non è ancora chiusa».

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