Villa d'Almè: con Cgil, Cisl e Uil
un incontro per la «Baglioni»

Nei giorni scorsi, nel municipio di Villa d’Almè, si sono incontrati l’Amministrazione Comunale – rappresentata dal sindaco Pigolotti e dall’assessore ai Servizi Sociali Frigeni –, le organizzazioni sindacali confederali, dei pensionati e delle categorie rappresentanti il personale della rsa “Baglioni”, ed una rappresentanza dei parenti degli ospiti della RSA stessa, presente il direttore sociale dell’Azienda Sanitaria Locale di Bergamo, Massimo Giupponi, per fare il punto sulla situazione della casa di riposo.

«Il direttore sociale ed il sindaco - si legge in un comunicato stampa diffuso da Cgil, Cisl e Uil - hanno relazionato sullo stato del confronto tra l’attuale proprietà della struttura e la società incaricata della gestione della struttura stessa: il confronto è ad un “punto morto” stante la difficoltà a definire i rispettivi impegni relativi alle opere di adeguamento agli standards regionali per l’accreditamento che debbono rispettare i tempi previsti dal nuovo accordo di programma. In sostanza l’ente gestore chiede, a fronte di un sostanzioso investimento economico, l’allungamento dell’affidamento della gestione, mentre la proprietà – intenzionata a far rispettare ai gestori gli impegni assunti con il contratto di affidamento – si dichiara disponibile a subentrare sia nell’impegno economico che, da subito, nella gestione diretta».

«Nell’incontro è emersa la preoccupazione condivisa per questo “braccio di ferro” e per il conseguente dilazionare il proseguimento dei lavori. Ciò, infatti, comporta una paralisi delle prospettive future della Rsa – anche dal punto di vista occupazionale (singolare il fatto che la cassa integrazione in deroga richiesta per i lavoratori non sia dovuta alla crisi economica, ma proprio alla particolare situazione della struttura) – ed il blocco dell’accettazione di nuovi ospiti con conseguente aumento dei costi comuni e relativo possibile aumento delle rette».

«Cgil Cisl e Uil hanno apprezzata la decisione dell’Amministrazione Comunale di non modificare la destinazione d’uso della struttura (confermando la destinazione d’uso in servizi socio-sanitari) poichè impedisce possibili speculazioni ed obbliga sia la proprietà che il gestore a mantenere i propri impegni in ordine all’adeguamento come richiesto dalla Regione Lombardia, possibilmente attraverso scelte condivise tra i due attori».

«Cgil Cisl e Uil però, nel caso non si arrivasse alla sperata soluzione condivisa, invitano la proprietà – titolare dell’accreditamento – a rompere gli indugi ed a subentrare il più presto possibile anche nella gestione diretta della Rsa nel superiore interesse degli ospiti e della cittadinanza e per ridare certezze sul futuro ai dipendenti».

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