Orari Kebab, il sindaco
«Richieste da valutare»

Una situazione da valutare, soppesando pro e contro, ma senza dimenticare che «una legge regionale già c’è, e le eventuali eccezioni devono essere, appunto, eccezioni». Il sindaco Franco Tentorio non si sbilancia sulla questione degli orari di apertura delle attività artigianali che sfornano kebab, pizze e brioche fino a tarda sera, ma assicura che «se gli interessati consegneranno le firme che stanno raccogliendo e formalizzeranno le loro richieste, queste verranno esaminate con la doverosa attenzione».

Come è noto, la legge regionale - di recente approvazione - che disciplina gli esercizi che somministrano alimentari di propria produzione per il consumo immediato (kebab, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie), impone tra le altre cose l’abbassamento delle serrande entro l’una di notte.

Per protestare contro il provvedimento e chiedere che l’orario sia prolungabile almeno fino alle tre, i gestori di tre kebab di via Borgo Palazzo (Zaheer, Kajor e Universal Kebab) hanno organizzato sabato sera un’insolita raccolta di firme, accompagnata dalla distribuzione gratuita di golosità varie, idea che ha ottenuto un alto gradimento da parte del pubblico.

Il sindaco si dice ora pronto a valutare insieme agli assessori alle Attività produttive e alla Sicurezza le istanze che gli verranno sottoposte dagli organizzatori della protesta, ma pone una premessa: «Non dimentichiamo che una normativa c’è già. Le singole situazioni verranno analizzate, ma eventuali eccezioni devono essere davvero tali».

Tentorio non entra comunque nel merito di via Borgo Palazzo: «Ogni caso va valutato nello specifico dopo aver raccolto tutti gli elementi». In risposta alle proteste sulla legge regionale «impropriamente definita anti-kebab» interviene il presidente della commissione Attività produttive del Pirellone, Carlo Saffioti: «Non si tratta di un provvedimento preso contro qualcuno, ma della volontà di creare pari opportunità tra i pubblici esercizi, come bar e ristoranti, e le attività artigianali, che prima non avevano nessun vincolo. Sul fronte dell’orario, vorrei ricordare che il limite è stato fissato all’una di notte, non alle dieci, e che in alcune situazioni il Comune può anche derogare».

E, a proposito di deroghe, Saffioti spezza una lancia a favore del «Dolce forno» di Curno: «Sono stupito che l’amministrazione locale abbia deciso di non concedere la deroga, pur trattandosi di un’attività molto distante dalle abitazioni e quindi a basso rischio di disturbo della quiete pubblica. Lancio un appello al sindaco di Curno perché ci ripensi». E in Borgo Palazzo? «La possibilità della deroga vale ovviamente anche lì, sarà il Comune di Bergamo a valutare, in base al contesto, cosa sia più opportuno fare».

Il consigliere regionale Daniele Belotti ricorda che «la normativa è stata introdotta per eliminare il problema della concorrenza sleale con i pubblici esercizi, ma anche per intervenire sui problemi di disturbo della quiete pubblica, dopo che erano arrivate centinaia di segnalazioni, anche da via Borgo Palazzo, di residenti esasperati per le attività sotto casa che stavano aperte fino a notte fonda. È una legge che serviva, e infatti ha avuto il pieno appoggio delle associazioni degli artigiani e di quelle dei pubblici esercizi».

A domanda su eventuali deroghe da concedere in città, Belotti risponde che «non spetta a me decidere, bensì al sindaco e alla Giunta. Tuttavia, se devo esprimere un’opinione personale, ricordo che le deroghe sono state pensate per i laboratori artigianali che si trovano in aree industriali o in zone di interesse turistico. Non mi pare che il Morla rientri nella categoria…».

© RIPRODUZIONE RISERVATA