Non rispetta l'ammonimento
Arresto per stalking a Bergamo

Primo arresto nella provincia bergamasca per stalking a seguito della violazione dell'ammonimento della questura di Bergamo avvenuto tre settimane fa. Nella giornata di martedì 21 luglio un uomo di 36 anni residente a Bergamo è stato arrestato sotto casa della ex convivente. E. V., operaio incensurato di 36 anni di Bergamo, è finito a processo per direttissima, con l’accusa di aver violato l’articolo 612 bis del codice penale, «Atti persecutori», meglio conosciuto come reato di stalking: avrebbe minacciato, maltrattato e perseguitato, sia di persona che con telefonate e sms al cellulare, la sua ex convivente.

L’ultima goccia, quella che ha portato all’arresto, martedì in via Cairoli, quando per quattro volte consecutive, dalle 14 alle 18, si è presentato sotto l’abitazione della donna pretendendo di vedere i due figli minorenni e facendosi anche consegnare un centinaio di euro.

I due, secondo quanto ricostruito, dopo una convivenza di una decina di anni tra alti e bassi, durante la quale hanno avuto due figli (la più piccola di soli sette anni), sono arrivati ad un punto di rottura. Stanca della situazione, la donna a un certo punto ha deciso di dire basta e, poco meno di due mesi fa, ha scelto la separazione di fatto, con l’accordo di permettere all’uomo di vedere i bambini un paio di volte a settimana nell’attesa di una decisione in merito da parte del Tribunale dei minori di Brescia. Il trentaseienne però non ha accettato la situazione. Dopo sms, pedinamenti e minacce, la donna ha così ottenuto che all’ex compagno venisse notificato un ammonimento a firma del questore, l’1 luglio: si tratta, in sostanza, dell’ordine di star lontano dalla donna e non tormentarla con telefonate, messaggi e pedinamenti.

Martedì lui però si è presentato sotto casa di lei – a suo dire dopo essersi accordato – e pretendendo di vedere i bambini. Dopo aver temporeggiato, alla fine la donna ha chiamato gli agenti, che hanno arrestato E. V. per stalking. Ieri l’arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto la misura – chiesta dal pm – dell’obbligo di firma, rinviando il processo al 30 settembre.

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