Monterosso, l'addio a Matteo
fra centinaia di giovani in lacrime

Una chiesa gremita all’inverosimile, tantissimi giovani, ragazzi in lacrime consolati dalle parole di un sacerdote. Davanti al feretro di Matteo Savoldelli, il 17enne morto venerdì 7 agosto dopo un incidente stradale a Nese di Alzano, c’erano tutti: familiari, amici e gente del luogo. A Monterosso nessuno è voluto mancare per l’ultimo saluto al giovane che il 26 agosto prossimo avrebbe compiuto 18 anni.

Don Luciano Manenti – dopo le letture - ha espresso parole di conforto ai presenti e riallacciandosi al vangelo di Giovanni che parla del chicco di grano destinato a morire per portare frutto, ha esortato i giovani a compiere un gesto singolare: prendere una manciata di grano da un cesto posto vicino alla bara e a distribuirla tra i fedeli, testimoniando simbolicamente che la morte di Matteo non è stata vana e a tutti è giunto il suo ricordo.

La tragedia che ha gettato nella disperazione la famiglia Savoldelli si era consumata domenica 2 agosto sulle strade di Nese. «Savo» - come tutti chiamavano Matteo – stava tornando verso Bergamo, dopo essere stato con alcuni amici alle Buche di Nese. Erano in sette, cinque in auto e due in moto: un ragazzo di Albano alla guida, Matteo Savoldelli passeggero. Improvvisamente la ruota anteriore urta un cordolo. La moto si ribaltata, i due finiscono a terra. Il conducente riporta diversi traumi ma non è grave. Matteo Savoldelli, invece, finisce in coma e le sue condizioni sono da subito definite critiche. Fino al decesso, venerdì in mattinata. I genitori Pierangela Scarpellini e Luigino Savoldelli hanno poi acconsentito al prelievo degli organi. Matteo – che lascia anche un fratello maggiore, Luca - abitava al pianterreno di una palazzina in via Quintino Alto, 17. Aveva frequentato le elementari Papa Giovanni e le scuole medie Camozzi. Poi aveva scelto l'Istituto alberghiero, frequentando dalla prima alla terza la sede di Nembro e passando, in quarta, a quella di San Pellegrino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA