In 30mila per i fuochi allo stadio
Le celebrazioni in Santa Caterina

È lo spettacolo più atteso dell'estate. Il più roboante della città e l'unico capace di attirare a metà agosto, anno dopo anno, una folla sempre più grande. Gli occhi di oltre trentamila persone, anche ieri sera - come da tradizione il 17 di ogni agosto - hanno infatti assistito allo sparo di cinquemila fuochi d'artificio dalla Curva Sud dello stadio comunale in onore della Beata Vergine Addolorata, di cui oggi ricorre il 407° anniversario dell'Apparizione. Fuochi capaci di suscitare emozioni e suggestioni - soprattutto fra i più piccoli - e accendere ancora una volta l'atmosfera così unica, e coinvolgente, per quella che ormai è divenuta la festa della città, attorno al suo santuario.

Festeggiamenti che oggi, in Borgo Santa Caterina, vedranno il loro culmine alla presenza del vescovo Francesco Beschi che, alle 17,30, presiederà una solenne concelebrazione eucaristica e, alle 20,30, la caratteristica processione alla quale l'anno scorso hanno partecipato oltre 18 mila persone (Messe in santuario anche alle 6, 7, 8, 9 e 10,30 con il vescovo ausiliare emerito di Bergamo monsignor Lino Belotti). Lo spettacolo pirotecnico di ieri sera, offerto dal Comitato per i festeggiamenti - iniziato puntualmente alle 21 in un crescendo di splendide piogge multicolori, fontane, spirali e sbruffi mozzafiato grazie alla regia e alla maestria della Pirotecnica Gardin di Padova - per oltre mezz'ora ha tenuto con il naso all'insù la vasta folla che ha letteralmente preso d'assalto la zona attorno allo stadio «Atleti Azzurri d'Italia» e il Borgo d'Oro, ma anche i quartieri di Monterosso e di San Colombano oltre alla Maresana e gli spalti di Sant'Agostino. Con lunghi applausi, i presenti hanno espresso il loro apprezzamento. Mezz'ora prima dei tre classici «botti», in un momento offerto da Oriocenter, il soprano Sonia Lubrini, accompagnata al piano dal maestro Damiano Rota, ha reso un omaggio musicale all'Addolorata interpretando le celebri «Ave Maria» di Max Reger e di Giulio Caccini. Al termine dello spettacolo, accompagnata dalle note del Gruppo campanari di Bergamo, parte della grande folla, ha attraversato - fino a tarda notte - le tradizionali bancarelle e ha raggiunto il santuario per ricevere la benedizione al trono dell'Addolorata.

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