La Giunta, meno cementificazione
Via mezzo milione di metri cubi

Una drastica cura dimagrante, con obiettivo principale Porta Sud. In questa direzione si sta muovendo il centrodestra di Franco Tentorio, che dopo la vittoria elettorale intende modificare il Piano di governo del territorio (Pgt) adottato dal centrosinistra. Le intenzioni dei nuovi inquilini di Palafrizzoni sono chiare: eliminare metri cubi nell’ordine del mezzo milione.

Operazione che sarà effettuata in gran parte sui «nuovi volumi di progetto» (quelli inediti, non collegati a demolizioni e ricostruzioni), che in totale nel Pgt del centrosinistra arrivano a 1,4 milioni. Il taglio sarebbe oltre un terzo, quindi. E di questa sforbiciata, circa 250 mila sono i metri cubi localizzati nell’area a sud dello scalo ferroviario. Novità riguarderanno anche le altezze: a farne le spese potrebbero essere le quattro torri oltre i 10 piani consentite dal Pgt prima versione.

Lo strumento per correggere il tiro sono le osservazioni, ora all’esame dei tecnici. Per indirizzare gli uffici la nuova Giunta ha approvato un documento con le linee guida per una prima valutazione delle proposte. «Il piano di Bruni è faraonico – dice senza mezzi termini il titolare dell’Urbanistica, Andrea Pezzotta –. Vogliamo ridurre i volumi, ribaltando il presupposto del centrosinistra: loro dicevano di voler incrementare l’offerta abitativa per portare in città 20 mila nuovi residenti e limitare il pendolarismo. Secondo noi, invece, prima bisogna vedere se effettivamente gli abitanti arriveranno. L’incremento di metri cubi deve essere graduale e commisurato. La nostra intenzione è eliminare volumi per 500 mila metri cubi».

La limatura riguarda soprattutto il residenziale.

Porta Sud da sola, nel Pgt sotto esame, «pesa» per 1,4 milioni di metri cubi, fra nuovi, rifunzionalizzati, demoliti e ricostruiti. Ed è proprio su Porta Sud che, attraverso le osservazioni, calerà la scure del centrodestra. L’intenzione, prima di tutto, è abolire la piastra, la piattaforma che interrerebbe i binari permettendo l’edificazione al di sopra.

Altra indicazione riguarda le altezze (pure tormentone di campagna elettorale): la Giunta chiede che siano «salvaguardate l’identità morfologica» e paesaggistica della città, con particolare attenzione alla vista su Città Alta.

In quest’ottica – che non prevede scelte rigide ma imporrà, ad esempio, di verificare la sintonia della costruzione con il contesto – finiranno sotto esame soprattutto i quattro ambiti in cui il Pgt consente torri oltre 10 piani: Reggiani, piazzale Marconi, Fintecna, Mangimi Emmetre.

Per saperne di più leggi L'Eco in edicola il 2 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA