Legge sulla caccia, le reazioni

La nuova legge sulla caccia ha provocato numerose reazioni, anche tra i politici bergamaschi. Soddisfatto il consigliere regionale della Lega Nord, Giosuè Frosio: «La normativa sulla caccia in deroga –  ha dichiarato – è un provvedimento ponderato e doveroso nei confronti del mondo venatorio lombardo. Un segno di attenzione e rispetto per la pratica venatoria, da sempre parte integrante delle nostre tradizioni e della nostra cultura. In particolare sottolineiamo l’inserimento del frosone fra le specie cacciabili, ottenuto grazie all’impegno del Carroccio».

Scontento il consigliere regionale del Pd Beppe Benigni: «La legge è stata approvata nonostante la palese dissonanza con le norme comunitarie e nonostante l’impegno del presidente Formigoni e dell’assessore alla caccia Ferrazzi, contenuto in una delibera del dicembre 2008, di non approvare ulteriori deroghe per non incorrere nelle sanzioni europee. Il Pd, ad eccezione dei consiglieri Carlo Spreafico e Luca Gaffuri che si sono astenuti, ha abbandonato l’aula per protestare contro la richiesta di voto segreto. Avevamo spiegato in aula che siamo a favore della caccia quando è esercitata nelle regole, perché i cacciatori possono essere protagonisti della difesa del territorio e dell’ambiente, ma c’è una minoranza di cacciatori che vorrebbe poter sparare ad ogni cosa, anche a specie in via di estinzione. Purtroppo c’è anche qualche consigliere regionale che asseconda per scopi elettorali queste minoranze e, invece di favorire la modifica delle direttive europee e delle leggi nazionali, costringe la maggioranza regionale a votare leggi che ogni anno vengono impugnate e poi bocciate».

Di parere diverso il consigliere Battista Bonfanti ha così commentato l’approvazione della normativa venatoria per la caccia in deroga ad alcune specie di uccelli: «Come centrosinistra per la Lombardia siamo stati decisivi nell’assicurare il numero legale che consentisse la discussione e poi l’approvazione di una legge che il mondo venatoria lombardo aspettava da mesi». Ed ha poi aggiunto come leggi di questa natura «rispondano ad esigenze largamente diffuse nella realtà di molte provincie della nostra regione ed in particolare nelle province di Bergamo e Brescia. Noi del gruppo Centrosinistra per la Lombardia - ha spiegato Bonfanti - abbiamo votato a favore perché riteniamo che il mondo venatorio sia una realtà, formata dai cacciatori e dalle loro associazioni, da non sottovalutare, costituita prevalentemente da ceti popolari, da lavoratori e pensionati, da cittadini che attivano modalità di uso del tempo libero secondo le abitudini e le tradizioni della nostra terra. Il nostro voto però - ha concluso Bonfanti - non cancella l’atteggiamento della maggioranza, che rimane riprovevole. Ogni anno infatti solo negli ultimi giorni disponibili arriva a dare certezza ai cacciatori, deliberando in extremis su questioni di cui, se gestite scrupolosamente, si avrebbe tutto il tempo per affrontarle con agio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA