Caravaggio, una fiaccolata
a difesa del sacro fonte

Una fiaccolata per dire no alla realizzazione della cava di Caravaggio, prevista al confine con i Comuni di Capralba e Sergnano in provincia di Cremona. La protesta contro il sito di estrazione inserito nel Piano cave provinciale e poi stralciato dal Consiglio regionale in fase di approvazione si riaccende. Martino Boschiroli, capogruppo dell’Udc nel Consiglio comunale di Crema, ha lanciato l’iniziativa di una fiaccolata che il primo ottobre partirà da Capralba per poi proseguire verso il santuario Santa Maria del fonte di Caravaggio.

Proprio il rettore del santuario, don Mario Gino Assensi, attraverso una lettera inviata a Comune, Provincia e Regione e poi resa pubblica, ha recentemente espresso preoccupazione per gli effetti che la cava avrà sul Sacro fonte. Prima che fosse sottoposta all’esame del Consiglio regionale, la cava di Caravaggio era stata fortemente osteggiata da un fronte composito di Comuni cremaschi, associazioni ambientaliste e agricoltori, con in testa la Provincia di Cremona. La convinzione era e rimane che la cava danneggerà il delicato sistema dei fontanili del territorio cremasco e bergamasco.

Allora la protesta aveva ottenuto un pieno successo tanto che il Consiglio regionale aveva deciso di stralciarla dal Piano cave provinciale. Questione chiusa? No, perché lo stralcio era stato fatto senza motivazione. I proprietari del sito di estrazione avevano così presentato ricorso al Tar (tribunale regionale amministrativo) di Milano contro il quale si erano opposte Regione e anche la Provincia di Cremona.

Lo scorso maggio però i giudici hanno dato ragione ai cavatori. Ora le possibilità sono due: o il Consiglio regionale reinserisce la cava di Caravaggio nel Piano cave provinciale oppure per stralciarla nuovamente dovrà fornire sostanziali motivazioni. La data per sapere quale sarà la decisione presa non è ancora stata fissata (ed è probabile che tutto venga rimandato a dopo le elezioni regionali del prossimo anno). Sulla vicenda recentemente era così caduto un certo silenzio.

A farla ritornare sotto i riflettori è stata la lettera scritta dal rettore del santuario Santa Maria del fonte don Mario Gino Assensi in cui si esprime preoccupazione per le conseguenze che la cava potrà avere sulle sorti del Sacro fonte ma anche sul territorio circostante. La protesta contro il sito di estrazione si è così riaccesa: per il primo ottobre è stata prevista una fiaccolata che partirà da Capralba e finirà al santuario di Caravaggio.

L’iniziativa proposta da Martino Boschiroli ha già trovato diversi sostenitori, fra cui il gruppo consiliare del Pd e il consigliere di Sinistra e Libertà Franco Bordo, sempre del Comune di Crema.

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