Schiacciato dal proprio camion
muore un 45enne di Albino

È stato schiacciato contro il muro dal camion da cui era appena sceso. È morto così Claudio Birolini, 45 anni, originario di Albino ma che da una decina d'anni s'era trasferito a vivere a Peschiera Borromeo, in provincia di Milano. L'incidente è accaduto ieri mattina, alle 10,40, nel piazzale del supermercato Esselunga di via Washington a Milano.

Birolini, che lavorava per la ditta di trasporti Capozi, aveva appena parcheggiato il mezzo nell'area carico-scarico del supermercato. Le operazioni di scarico dei prodotti stivati all'interno del camion sarebbero dovute cominciare di lì a poco. Il quarantacinquenne è sceso dal mezzo, che - stando ai primi accertamenti - aveva il freno a mano inserito in maniera non corretta. Subito dopo Claudio Birolini ha raggiunto il retro dell'autocarro, probabilmente per aprire gli sportelli e dare il via alle operazioni di scarico. Il mezzo, che era parcheggiato in leggera contropendenza, ha cominciato a muoversi, arretrando. Il quarantacinquenne è stato colto di sorpresa, non è riuscito a scansarsi in tempo ed è così stato schiacciato contro un muro. Le urla dell'uomo hanno richiamato l'attenzione dei dipendenti del supermercato, i quali sono immediatamente corsi in aiuto dell'autista. È stato spostato il camion per facilitare i soccorsi, ma le condizioni di Claudio Birolini sono apparse subito disperate. All'equipaggio del 118, giunto pochi minuti dopo con un'autoambulanza, non è rimasto altro che constatare il decesso del quarantacinquenne. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco.

Le indagini sulla tragedia sono state affidate ai carabinieri della compagnia di Ponte Magenta, comandata dal maggiore Vittorio Stingo, che hanno proceduto a raccogliere le testimonianze e a ricostruire la dinamica dell'incidente. È stato avvisato il magistrato di turno, che ha concesso il nullaosta alla rimozione del corpo di Claudio Birolini. Nelle ore successive è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo, che per ora resta a carico di ignoti. Subito dopo l'incidente, secondo il segretario Filcams Cgil di Milano, Sergio Fassina, «i lavoratori hanno chiesto all'azienda la chiusura del punto vendita dando vita a una mobilitazione, sostenuta anche da alcuni clienti (che - secondo l'agenzia di stampa Agi -, saputo della tragedia, si sarebbero rifiutati di fare la spesa in segno di solidarietà, ndr), che è durata dalle 14,30 alle 16,30».

Alle 17 l'Esselunga di via Washington ha chiuso, ma il sindacato ha interpretato il lasso di tempo che è passato dalla morte alla chiusura come «un temporeggiamento che celava la volontà di non chiudere». Un'interpretazione smentita seccamente dall'Esselunga, secondo cui «le ore trascorse rappresentano solo la tempistica di cui una grande attività necessita per chiudere i battenti» In una nota stampa, diffusa ieri pomeriggio, l'Esselunga di via Washington ha comunicato che chiuderà in segno di lutto anche in occasione dei funerali di Claudio Birolini. La società che gestisce il supermercato esprime infine «il suo profondo cordoglio e partecipa al lutto che ha colpito la famiglia della vittima».

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