Nese, asfalto invece delle pietre
Scoppia il caso in piazza San Giorgio

La piazza della chiesa ridotta a cantiere da mesi, la viabilità deviata. Ma a rassicurare tutti, i cartelli che mostrano un centro storico riqualificato, con pavimentazione in pietra e affini. Peccato che, venerdì mattina, mezza Nese si sia ritrovata sul piede di guerra: al posto della pietra e delle finiture di pregio sulla piazza stava calando una spessa coltre d’asfalto.

«Ma come è possibile? Cosa hanno fatto? È tutto sbagliato, è orribile», si sentiva ripetere in strada, e poi nei bar. Ora il Comune rassicura: «La copertura è provvisoria, il centro storico di Nese non è rovinato. A sbagliare è stata l’impresa, che adesso garantirà una soluzione». A sue spese, ovviamente.

Il subbuglio è tale, così come le lamentele fioccate in Comune, che l’amministrazione ha preparato volantini per illustrare l’accaduto e ha indetto un’assemblea pubblica ad hoc. Ma facciamo un passo indietro: nell’area della chiesa di San Giorgio, a Nese, da tempo sono in corso lavori di riqualificazione.

L’improvvisa e veloce ricopertura del fondo stradale con asfalto (in realtà annunciata con volantini il giorno prima) è avvenuta venerdì. Stupiti e increduli gli abitanti, che hanno chiesto chiarimenti in municipio, oltre a creare capannelli spontanei in piazza, cercando risposte fra gli stessi operai dell’impresa intenti a lavorare.

Il cantiere è aperto da due mesi, con interventi anche sui sottoservizi e le reti tecnologiche: opere che hanno provocato non pochi disagi alla popolazione, con vie d’ingresso alla piazza chiuse al traffico, restringimenti di carreggiata, passaggi pedonali sempre diversi.

Disagi, peraltro sopportati dignitosamente, che però stavano per essere superati proprio in questi giorni, con il già programmato avvio dei lavori di pavimentazione della piazza in lastre di pietra naturale, unitamente alla nuova illuminazione, all’arredo urbano e agli spazi pedonali. Invece ecco la doccia fredda: niente lastre, si asfalta.

«Come? Se i lavori non sono ancora finiti, perché coprono tutto d’asfalto?», ripetevano alcuni anziani intenti a sistemare i fiori al monumento dei Caduti. «Ormai non si capisce più niente, prima si fa e poi si disfa», hanno aggiunto altre persone. «La piazza tutta asfaltata e davanti alla chiesa una bel cartello con il progetto e la ricostruzione di come dovrebbe essere sembra una presa in giro», proseguono.

Tante domande, tante ipotesi, tante illazioni. Ma un’unica risposta reale, che arriva dal Comune. «Tutta colpa dell’impresa esecutrice dei lavori - ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Pietro Ruggeri -. All’atto della copertura dei lavori ai sottoservizi, l’impresa ha sbagliato la gettata del calcestruzzo, salendo a livelli troppo alti. Posando le lastre di pietra, alla prima pioggia, si sarebbe creato un lago. Il Comune se n’è accorto, abbiamo fatto un sopralluogo con i tecnici dell’impresa, e questa ha riconosciuto l’errore, assumendosi ogni responsabilità e addebitandosi il rifacimento dell’intervento».

Ma perché l’asfalto? «Per proteggere la strada. Si tornerà al lavoro in primavera, quando le condizioni climatiche saranno migliori. Il cattivo tempo renderebbe difficile la posa della pietra». «Subito abbiamo stilato e distribuito un volantino informativo - continua Ruggeri - per spiegare alla popolazione come sono andate le cose, il Comune non ha colpa. I lavori sono stati sospesi per difformità delle opere rispetto al progetto approvato. Ma tranquilli, gli oneri di ripristino non incideranno affatto sulla collettività, saranno addebitati totalmente all’impresa esecutrice dei lavori. Per ora, è stata ripristinata la piazza mediante asfaltatura, in seguito si procederà a demolire il fondo stradale, a togliere il massetto in calcestruzzo e a rifare lo stesso con quote adeguate a ricevere la posa delle lastre in pietra».

Dell’accaduto si parlerà venerdì durante un’assemblea pubblica, indetta dal Comune nella sala dell’oratorio di Nese. Ma per il restyling del centro storico i tempi si allungano.

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