«Il crocifisso è simbolo culturale
Non può turbare le coscienze»

Il crocifisso è un simbolo culturale e non può essere motivo di turbamento alcuno. E' questo in estrema sintesi il pensiero del vescovo mons. Francesco Beschi in merito alla decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, che in sostanza chiede siano tolte dalle scuole i crocifissi. A margine dell'incontro alla Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università sull'insegnamento della religione nelle scuole cattoliche indetto dalla Diocesi e dall'Ateneo di Bergamo, mons. Beschi ha espresso «rammarico per questa posizione espressa dalla Corte».

«Se il crocifisso esposto nei luoghi pubblici è inteso come simbolo di una religione, limitato cioè ad essa, posso capire che non tutti vi si possono riconoscere - ha aggiunto mons. Beschi -, ma se il crocifisso, in Italia come in tutta Europa, è dato per acquisito perchè ritenuto un simbolo culturale, come insieme di valori attorno alla sofferenza dell'uomo, o più precisamente attorno all'uomo che soffre per solidarietà con gli altri, allora in questa accezione non capisco come possa turbare le coscienze o creare motivi di dissidi. In questa dimensione culturale il crocifisso appartiene a tutti».

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