A un anno dalla scomparsa, Schilpario dedica la biblioteca civica a monsignor Andrea Spada

La comunità di Schilpario ha intitolato alla memoria di mons. Andrea Spada, a un anno dalla scomparsa, la biblioteca civica del paese. Alla cerimonia sono intervenuti il nipote Francesco Maj, il sindaco, Gian Mario Bendotti, il direttore de L’Eco di Bergamo, Ettore Ongis, l’ex collega e amico del sacerdote, Giancarlo Zilio, il presidente dell’associazione, Alfredo Piantoni, il comandante la compagnia dei carabinieri di Vilminore, Lino Pungitore, l’instancabile bibliotecario Paolo Grassi e i suoi collaboratori Alessandro e Maurizio Capitanio, il sindaco del Consiglio dei ragazzi, Daniele Raineri.

Una targa semplice, con scritto «Biblioteca civica mons. Andrea Spada»: poche parole, senza fronzoli, per ricordare a tutti, e in particolare alle nuove generazioni, l’esemplare figura di don Andrea, nativo della Valle di Scalve, per cinquant’anni direttore de L’Eco di Bergamo.

Schietti ma misurati anche i ricordi di don Spada che in questa occasione sono affiorati da parte di quanti lo hanno conosciuto, gli sono stati al fianco nei lunghi anni della sua attività di giornalista e sacerdote.

«Non voleva essere chiamato monsignore ma direttore - ha ricordato Zilio - e non amava che si scrivesse o parlasse di lui. Aveva un carattere schivo. Era un uomo che preferiva le critiche agli elogi convinto che i suggerimenti più preziosi per migliorare e crescere vengano proprio dalle critiche. E’ sempre stato un uomo franco, chiaro, limpido e coerente».

Ettore Ongis, direttore de L’Eco di Bergamo, non saliva a Schilpario dal giorno dei funerali di monsignor Spada, lo scorso dicembre: «Mi si stringe il cuore - ha detto commosso - a venire da queste parti. Ho sentito tutta la pesantezza di un’assenza. Oggi don Spada manca. La cosa che più mi è rimasta impressa di quest’uomo è che è rimasto giornalista fino all’ultimo giorno. Non è mai stato un uomo del passato, ma un uomo che raccontava del passato per aiutare a capire il presente. L’Eco di Bergamo non dimenticherà Schilpario, perchè non dimenticherà mai don Spada e la traccia che ha segnato».

Tra le iniziative care a don Spada è stata ricordata quella della Capanna di Natale nel centro di Bergamo - allestita proprio in questi giorni - per raccogliere offerte per i bambini in difficoltà. «Un segno della sua sensibilità - ha sottolineato il presidente dell’Associazione "Amici di don Spada", Alfredo Piantoni - per la gente sofferente e indifesa».

Francesco Maj, nipote di don Andrea, ha evidenziato quello che si può dire essere il senso dell’iniziativa: il legame di don Spada con la biblioteca. «Don Spada - ha sottolineato Maj - frequentava la biblioteca e l’ha pure dotata di testi. Mio zio ha creduto molto in questa struttura che oggi non è solo un punto per il prestito dei libri ma un luogo di aggregazione e di crescita culturale per i ragazzi del paese. Mi auguro che il suo ricordo resti sempre vivo».

(04/12/2005)

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