Agganciare Astino all'Expo
una chance per avere più fondi

Un grande spazio rurale, dove recuperare vecchie coltivazioni e stimolare la conoscenza di un mondo altrimenti destinato a scomparire. Il progetto su Astino si conosceva già. La novità è la volontà di legare questa proposta all'Expo.

Un grande spazio rurale, dove recuperare vecchie coltivazioni e stimolare la conoscenza di un mondo altrimenti destinato a scomparire. Il progetto su Astino in linea di massima si conosceva già. La novità – che arriva dall'informativa di ieri sera in terza Commissione consiliare – è la volontà di legare questa proposta all'Expo.

Innanzitutto per una naturale vicinanza tra i temi dell'esposizione universale in programma a Milano nel 2015 («Nutrire il pianeta, energia per la vita») e quelli dell'iniziativa che ruota attorno all'antico monastero; ma anche perché solo così sarà possibile accedere ai finanziamenti previsti per l'Expo stesso:

«Abbiamo sondato il terreno attraverso Fabio Marazzi, membro del cda della società promotrice – ha spiegato l'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta – e l'unica strada per ottenere qualche risorsa è proprio quella di far diventare la valle di Astino un sito espositivo».

A dire il vero di soldi non ne servirebbero nemmeno moltissimi – circa 250 mila euro -, ma di questi tempi meglio approfittare di ogni occasione, soprattutto perché, al di là dei finanziamenti, l'Expo potrebbe essere un bel volano per l'intera città oltre che per Astino. Più in generale le azioni del progetto – che vede tra i partner principali anche la Mia – sono quattro: oltre alla realizzazione del museo naturale nella splendida conca ai piedi dei colli, la promozione di percorsi didattici per avvicinare gli studenti a orti e giardini, l'istituzione di una rete tra gli orti storici di Bergamo e la valorizzazione dell'orto botanico che verrebbe trasferito in parte ad Astino e al quale verrebbe affidata il coordinamento dal punto di vista scientifico dell'iniziativa.

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