Al processo parla Pierluca Locatelli
«Marcello Moro mi chiese 100 mila euro»

«Marcello Moro mi chiese 100 mila euro per sbloccare il pagamento del Comune per i lavori al complesso monumentale di Sant’Agostino».

Così l’imprenditore Pierluca Locatelli alla prima udienza del processo per corruzione a carico dell’ex assessore comunale al Personale. Locatelli è stato il primo ad essere chiamato a testimoniare.

Davanti al collegio del Tribunale di Bergamo, presieduto dal giudice Antonella Bertoja, Locatelli ha confermato la sua versione dei fatti: i soldi chiesti da Moro dovevano servire a sbloccare la transazione fra il Comune di Bergamo e la ditta Baldassini Tognozzi per i lavori in Sant’Agostino, sui quali c’era un contenzioso.

Locatelli era interessato a quel pagamento perché i lavori li aveva eseguito con una sua azienda, lavorando in subappalto. Sbloccato il pagamento alla Baldassini Tognozzi, anche la sua ditta sarebbe stata pagata.

Moro - ha raccontato Locatelli - gli aveva risposto con un «si può fare». Poi gli aveva chiesto 100 mila euro, 50 per lui e 50 per l’avvocato del Comune. Lo scambio, qualche tempo dopo, era avvenuto, stando al racconto di Locatelli, nell’ufficio dell’imprenditore. «Venne per la consegna del denaro, gli diedi 50 mila euro e lui li mise sotto la giacca».

«Moro mi precisò - ha detto Locatelli - che si trattava di una prima tranche, e che li avrebbe dati all’avvocato di Palazzo Frizzoni». In quell’occasione Locatelli aveva precisato che gli altri 50 mila euro li avrebbe consegnati solo dopo lo sblocco definitivo della trattativa fra Comune e Baldassini Tognozzi. La seconda tranche non fu mai pagata, anche perché nel frattempo la Baldassini era fallita.

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