Al via la stagione venatoria, in Bergamasca
Sono 14 mila le doppiette pronte a sparare

Sono circa 14 mila i cacciatori bergamaschi che stanno oliando i loro fucili per l’apertura della stagione venatoria domenica 17 settembre. La caccia, del resto è una delle tradizioni rurali del nostro territorio. Tutto è stato predisposto con cura: i roccoli per chi ha questa passione, i capanni e relativi dintorni per chi sta aspettando al varco i passaggi dei primi tordi bottacci.«Oggi l’attività venatoria – afferma l’assessore provinciale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Luigi Pisoni (nella foto) – permette ai cacciatori di vivere la natura da vicino, conoscendola e apprezzandola secondo basi scientifiche e il rispetto di importanti norme comportamentali. La gestione e la regolamentazione della caccia, effettivamente, appaiono ancora fortemente caratterizzate a valenza ambientale. Senza il contributo dei cacciatori risulterebbe difficile poi l’acquisizione di molte conoscenze relative alla situazione demografica delle specie animali. Essi sono coinvolti nei censimenti faunistici, nei miglioramenti ambientali, nonché nello studio del territorio».Tutto ciò si rende possibile grazie alla stretta collaborazione della Provincia con le organizzazioni di categoria e con gli organi di gestione degli ATC (Ambiti Territoriali Caccia) e dei CA (Comprensori Alpini).Il presidio del territorio si espleta tramite la gestione oculata del patrimonio faunistico e la conservazione della fauna selvatica, un’esigenza condivisa dai responsabili cacciatori di oggi, divisi in 4263 capannisti, 1521 vaganti zona Alpi e 7991 vaganti.Per quanto riguarda la gestione degli impianti per la cattura di uccelli da richiamo per la caccia da appostamento fisso (sono 3150 gli appostamenti fissi attivi in bergamasca), la Provincia, su parere dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica che svolge anche compiti di controllo e di certificazione dell’attività svolta, ha autorizzato l’attivazione di 23 impianti (22 a reti verticali e 1 a reti orizzontali):- Almenno San Bartolomeo: «Bosdocco» e «Cima Longa» - Aviatico: «Magret»- Casazza: «Cavagnocol» - Dossena: «Foppa Spessa»- Gandino: «Monte Farno»- Leffe: «Monte Croce»- Lenna: «Costa Palera»- Oltre il Colle: «Svali»- Oneta: «Bagù» a Oneta- Ponte S. Pietro: «S. Antonino» (a reti orizzontali)- Roncobello: «Fontana» e «Meschino»- Schilpario: «Clusorina»- Serina: «Costa Colarino» e «Al Canto»- Sotto il Monte: «Monte Lurino»- Valgoglio: «Selva d’Agnone»- Valtorta: «Ceresola»- Villa di Serio: «Brasile»- Zogno: «Rocol di Prise»RichiamiI richiami vivi autorizzati per la cattura sono 15.450, precisamente:- tordi bottacci 6400- tordi sasselli 4500- cesene 3500- merli 600- allodole 450«Riteniamo – aggiunge l’assessore Pisoni – che il Calendario venatorio della Provincia consenta una gestione della fauna selvatica compatibile sia con il legittimo esercizio venatorio che con le attività agricole e i complessi equilibri ambientali del nostro territorio. A tutti i cacciatori bergamaschi i migliori auguri per una stagione venatoria ricca di soddisfazioni».(15/09/2006)

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