Area Sace, via libera ai palazzi
Tensione alle stelle in Consiglio

Via Baioni e via Nullo. Ai due capi della città ci sono aree che si apprestano a cambiare completamente volto. Ieri il Consiglio comunale ha discusso della prima (attuale sede della Sace, fra le vie Baioni, Pinetti, Pescaria e Crescenzi). Il progetto è passato con i voti della maggioranza di centrosinistra (a esclusione dell’indipendente in Rifondazione Rocco Gargano, che ha lasciato l’aula, e di Sperandio Bonalumi che si è astenuto), contrari Gruppo misto e centrodestra. All’ordine del giorno c’era anche il piano integrato d’intervento sull’area dell’ex Enel (fra le vie Nullo e Mazzini), ma il dibattito sul primo punto è stato talmente serrato che si è deciso di rinviare il secondo a martedì prossimo.Seduta fiume, ma anche carica di tensioni quella di ieri sera: a un certo punto i toni si sono fatti così accesi che il presidente Marco Brembilla ha deciso di sospendere temporaneamente l’assemblea. Alla fine, di fronte a un pubblico composto in larghissima parte da residenti e aderenti all’associazione Mosaico (che chiede una riduzione delle volumetrie), è arrivata l’adozione del piano a maggioranza. Ora ci sarà un periodo per presentare osservazioni, e nei primi mesi del 2009 è prevista l’approvazione. «Siamo pronti a presentare una valanga di osservazioni – spiegano i residenti –, ma ci sono anche altre ipotesi». È il presidente della circoscrizione Alessio Saltarelli ad affermare che «non si esclude la possibilità, se il piano sarà approvato, di presentare un ricorso al Tar». In quali ambiti? «Ci sono questioni paesaggistiche, ma anche legate all’iter con l’esclusione dalla valutazione ambientale strategica che meritano di essere approfondite».Il piano alla Conca Fiorita si sviluppa su 28 mila metri quadri, cui si aggiungono i 36 mila di intervento sul campo Utili che sarà rimesso a nuovo a spese del privato. All’interno dell’area di trasformazione 8 mila metri quadrati di parco urbano, 6 mila di piazza, 7 mila per la nuova sede Sace, i restanti per le residenze. Rispetto alla versione originale del piano, il palazzo più voluminoso è passato da 17 piani (15 più 2 di colonnati) a 10, il più piccolo da 13 a 9. «Sono comunque troppo alti. È uno scempio alla vista su Città Alta – ha detto il leghista Daniele Belotti –, per questo propongo di spostare i 15 mila metri cubi dati come "premio" per il mantenimento di attività produttiva di livello altrove, magari alla Celadina. Così l’altezza scenderebbe». A favore dell’ordine del giorno, che poi non è stato accolto per questioni di costi, tutto il centrodestra. Appassionato intervento anche di Mario Girola (Gruppo misto), residente alla Conca Fiorita e contrarissimo a un intervento «devastante», anche perché «l’area della Sace non può essere progettata senza uno studio globale sul quartiere». Per Gianfranco Ceci (Fi) «il piano condizionerà il futuro della zona con un impatto ambientale eccessivo». «Ricordo invece che non c’è un piano di riqualificazione su area dismessa che ha subìto nel suo iter diminuzioni di volumetrie quanto questo», ha ribattuto l’assessore all’Urbanistica Valter Grossi. «Ci rallegriamo per i 3,9 milioni di euro con cui il privato riqualificherà il campo Utili, ma sono soldi che arrivano da aumento di volumetrie. Preferiremmo non averli», ha detto per An Franco Tentorio.Sul recupero del campo Utili l’assessore Fabio Rustico ha fornito un chiarimento sollecitato da Gianfranco Baraldi (Fi): «La palestra della Bergamo Boxe vi si trasferirà, perché ha bisogno di spazi. Dove è ora gli ampliamenti non sarebbero legali». Quindi, fine della querelle: la palestra attuale non è abusiva.La Sace resterà all’interno del nuovo complesso: per la superficie occupata dalla divisione è stato stipulato con l’immobiliare responsabile del nuovo piano un contratto d’affitto che dopo il rinnovo del 2005 è valido sino alla fine del 2011 («La parte residenziale e il resto del piano – specificano proprio dalla Abb Sace – non ci riguardano»). Proprio sulla presenza del comparto produttivo, il Consiglio tutto ha approvato un emendamento del Gruppo misto che chiede rassicurazioni sulla presenza nell’area dell’attività per almeno 10 anni. Per la maggioranza, interventi da tutti i gruppi consiliari, ma ha chiuso il dibattito il sindaco Roberto Bruni, puntando proprio sull’importanza di mantenere il polo produttivo in città: «Questo piano precede l’approvazione del Piano di governo del territorio perché ogni settimana persa rischia di farci perdere centinaia di posti di lavoro qualificati in città. L’attuale crisi rende urgente la sua approvazione».(02/12/2008)

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