Badanti, apre un nuovo servizio per contrastare «fai da te» e lavoro nero

Dal 10 aprile negli spazi di Informalavoro (via Limonta 3, angolo via XX Settembre) aprirà lo sportello «Occupazione e servizi alla persona»: due operatori qualificati aiuteranno gratuitamente famiglie e badanti a incontrarsi, per contrastare così il «fai date» e il lavoro nero nell’ambito dell’assistenza familiare. Per realizzare lo sportello è stato firmato un protocollo d’intesa tra Provincia, Comune e Italia Lavoro, l’agenzia del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che gestirà il servizio. La sperimentazione durerà un anno. Quattro gli obiettivi del punto informativo: garantire il diritto dell’anziano ad avere un’assistenza qualificata, garantire il diritto dell’assistente familiare ad avere un lavoro dignitoso e un contratto regolare, e il diritto della famiglia ad avere il proprio caro assistito. Allo sportello possono appoggiarsi gratuitamente tutti i soggetti coinvolti: famiglie, badanti ed enti, come organizzazioni sindacali e associazioni che lavorano a stretto contatto col mondo degli immigrati. Lo sportello fungerà anche da osservatorio del fenomeno, raccogliendo dati e informazioni che metterà poi a disposizione di Provincia e Palafrizzoni e che potranno poi andare a costituire un Registro delle assistenti familiari. Secondo gli ultimi dati (risalgono alla regolarizzazione del 2002), sono 4.655 in Bergamasca gli immigrati impiegati tra assistenza familiare (1.877) e lavori domestici (2.778). Di questi 3.924 sono donne e 371 uomini. In provincia la nazionalità più rappresentata è l’Ucraina (1.218), mentre in città la Bolivia (445), seguono Romania ed Ecuador. In totale, a Bergamo, risultano avere un contratto regolare come badanti 461 persone. Lo sportello seguirà il lavoratore straniero anche per il primo periodo di inserimento nella famiglia(27/03/2006)

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