«Banale lite dopo la serata al bar»
Ecco come è stato ucciso il vetraio

Una banale lite sarebbe all’origine della morte di Giuseppe Pesenti, il vetraio 61enne di Azzano San Paolo aggredito nella notte tra sabato e domenica scorsi.

Bergamo
Una banale lite sarebbe all’origine della morte di Giuseppe Pesenti, il vetraio 61enne di Azzano San Paolo aggredito nella notte tra sabato e domenica scorsi. La ricostruzione, fornita dalla Squadra Mobile della questura di Bergamo, ripercorre la serata di sabato, quando la vittima ha incontrato due persone, tra le quali il pregiudicato Alfredo Marchesi, per un aperitivo al bar Azzanella di Colognola.

Marchesi, bloccato e portato in questura con la terza persona, ha dichiarato di aver passato la serata con Pesenti, ma inizialmente ha cercato di oscurare la versione dei fatti. Dopo circa tre ore di interrogatorio, i due hanno raccontato i dettagli, specificando che dopo l’aperitivo avrebbero accompagnato a casa il vetraio perché in evidente stato di ebbrezza. Anche loro sarebbero stati «alticci» e i primi screzi sarebbero avvenuti all’interno del locale.

Discussioni che sono culminate intorno alle 22, quando i due uomini – di ritorno verso Bergamo a piedi – sono stati raggiunti in macchina da Pesenti in una via della zona industriale. E proprio lì, tra le «industrie del bosco» , sarebbe esplosa la lite costata la vita al 61enne. Pare infatti che il vetraio si sia inizialmente scagliato contro Marchesi, che non voleva proseguire la serata in giro per locali. La reazione del pregiudicato non si sarebbe fatta attendere: avrebbe colpito con due pugni il 61enne e, con la chiave a pipa della vettura del Pesenti, gli avrebbe procurato una ferita alla testa.

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