«Basta persone senza casa»
Parlano gli occupanti di via Grigna

Dietro lo striscione «Basta persone senza casa, basta case senza persone» e oltre i muri della palazzina di via Monte Grigna 11 (occupata da fine gennaio dagli attivisti del comitato Lotta per la casa e da alcune famiglie), alla Celadina, si nascondono storie di persone duramente colpite dalla crisi.

Dietro lo striscione «Basta persone senza casa, basta case senza persone» e oltre i muri della palazzina di via Monte Grigna 11 (occupata da fine gennaio dagli attivisti del comitato Lotta per la casa e da alcune famiglie), alla Celadina, si nascondono storie di persone duramente colpite dalla crisi.

Famiglie di migranti, disoccupati, giovani precari (anche italiani) che non possono più permettersi di pagare regolarmente l’affitto e che spesso non possiedono tutti i requisiti non solo per ottenere una casa popolare, ma anche per presentare regolare domanda.

Oggi nella palazzina occupata vivono 16 persone che hanno spostato la loro residenza anagrafica proprio in via Monte Grigna 11 dopo aver rimesso in sesto otto degli appartamenti dello stabile. In maniera del tutto autonoma e con una spesa ridotta «Circa 500-600 euro in tutto– ci tengono a sottolineare gli occupanti– questo dimostra che erano più o meno abitabili anche prima del nostro arrivo».

La casa, per loro, è un diritto negato: «Per questo l’abbiamo occupat». Rimane, però, lo spettro dello sgombero. Una parziale apertura agli occupanti è arrivata da Tommaso D’Aloia, assessore alle Politiche della Casa del Comune di Bergamo, che ha ribadito la disponibilità al dialogo, a patto che venga ristabilita la legalità.

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