Blitz dei centri sociali nella sede del Pd
Occupano gli uffici, poi la mediazione

Hanno occupato la sede del Pd di Bergamo con l’inganno. Poi la situazione si è tranquillizzata, con l’accordo che nel pomeriggio il partito prenderà posizione sulla questione delle case occupate.

Una ragazza è entrata con la scusa di iscriversi al partito, nella sede del Pd del Triangolo, a Bergamo, ma poi ha spalancato la porta e ha fatto entrare una trentina di manifestanti che hanno occupato la sede e chiesto di parlare con il segretario provinciale del partito gabriele Riva o con il suo vice Pasquale Gandolfi sul tema delle case occupate e dell’articolo 5 della legge sulla casa.

Un tema, quello delle case occupate, molto sentito e attuale, con i rappresentanti dei centri sociali di Bergamo che intorno alle 10.30 di venerdì 14 novembre, dopo il corteo studentesco,Î hanno manifestato presso la sede del Pd cittadino. La situazione è stata gestita dai rappresentanti del partito che si trovavano negli uffici e da alcuni agenti della Digos che si trovavano nei paraggi dopo la manifestazione degli studenti.

Critico il parlamentare Antonio Misiani: «Quanto avvenuto è un fatto ingiustificabile. Il Pd è pronto ad ascoltare tutte le istanze, a partire da quelle di particolare valenza sociale come quelle legate all’emergenza abitativa. Lo facciamo costantemente in tutte le sedi politiche e istituzionali e continueremo a farlo. Ma l’unico metodo che riconosciamo e accettiamo è quello del confronto democratico, che può essere anche aspro, ma non può mai trascendere – come ha giustamente sottolineato il segretario provinciale Riva – in forzature o atti intidimidatori che non portano da nessuna parte.

I ragazzi sono quindi usciti dalla sede e hanno manifestato all’esterno dei locali con un loro rappresentante che ha contattato un vertice del partito per spiegare la motivazione del gesto. Nel pomeriggio, il segretario Riva ha garantito che sul sito del Pd locale il partito pubblicherà la sua posizione sulla questione delle case occupate.

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