Bocia: scade il Daspo di 5 anni
Ma per lui la Curva resta in forse

Cinque anni erano e cinque anni li ha (quasi tutti) scontati. Per il capo ultrà atalantino Claudio «Bocia» Galimberti il divieto di assistere a manifestazioni sportive (il cosiddetto Daspo) è in dirittura d’arrivo: scadrà ai primi d’ottobre.

Cinque anni erano e cinque anni li ha (quasi tutti) scontati. Per il capo ultrà atalantino Claudio «Bocia» Galimberti il divieto di assistere a manifestazioni sportive (il cosiddetto Daspo) è in dirittura d’arrivo: scadrà ai primi d’ottobre. Ma un lustro di esilio dalla Curva (intesa come settore dello stadio) potrebbe non bastare per farlo tornare al suo posto, cioè sugli spalti.

Infatti nei suoi confronti potrebbe scattare l’applicazione del famigerato «articolo 9» della legge in materia di violenza negli stadi, che impedisce l’acquisto del biglietto (ma non la possibilità di gironzolare attorno allo stadio, com’è per il Daspo) a chi abbia riportato condanne anche non definitive per reati da stadio nel quinquennio precedente.

Di sicuro c’è che il Daspo rimediato per gli incidenti di Atalanta-Catania del settembre 2009 l’ha scontato e, ai primi di ottobre, in teoria il capo ultrà avrebbe dovuto tornare ad essere un tifoso «libero» di andare allo stadio. Ma in questura pare che diano già per assodato che la sua permanenza fuori dai tornelli si prolungherà.

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