Carta rubata a tonnellate: 4 arresti fra Treviglio e Cuneo

Un impiegato, un magazziniere, un autista e perfino un ricco imprenditore. Sono quattro le persone arrestate all’alba di ieri dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Treviglio: sono ritenute responsabili di aver sottratto 185 tonnellate di carta rotocalcografica, per un valore complessivo di 130.000 euro; sono state accusate di furto aggravato e continuato in concorso. L’operazione ha coinvolto anche i carabinieri di Alba, in provincia di Cuneo: le indagini sono iniziate nel mese di marzo, su segnalazione della Eurogravure Arvato, multinazionale per la stampa di rotocalchi che ha sede a Treviglio. Le indagini hanno permesso di accertare un consistente ammanco mensile di bobine di carta per la stampa: sono scattate verifiche contabili, riprese video (nella fotografia un estratto dal filmato delle forze dell’ordine) e pedinamenti che hanno consentito di far luce su quello che avveniva. Secondo i carabinieri il responsabile di magazzino - l’unico bergamasco coinvolto, residente a Romano - ed un addetto, che abita a Gorgonzola, ogni settimana sottraevano alcune bobine di carta: gli enormi rotoli da Treviglio, tramite un autista compiacente, venivano riportati a una cartiera di Roddi, nel Cuneese: tornavano insomma all’azienda che forniva il prodotto alla stamperia di Treviglio. Ieri mattina i carabinieri si sono appostati all’esterno della stamperia di Treviglio e hanno pedinato un tir carico di bobine, sottratte per l’ennesima volta: il camion si è diretto alla cartiera di Cuneo. I militari hanno agito simultaneamente in Lombardia e in Piemonte, arrestando in flagranza il capo magazziniere e l’addetto a Treviglio, l’autista del camion e il titolare della ditta cuneese mentre, a Roddi, stavano scaricando il tir. I due bloccati a Treviglio sono stati giudicati questa mattina per direttissima a Bergamo: l’arresto è stato convalidato, ma sono stati scarcerati in attesa della prossima udienza, il 6 ottobre, perché i difensori hanno chiesto tempo per esaminare le prove. Gli arrestati in Piemonte sono invece stati rinchiusi nel carcere di Alba, a disposizione di quell’autorità giudiziaria.(09/09/2006)

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