Caso Galizzi: il conflitto tra Csm e Castelli finirà alla Consulta

La Commissione per gli incarichi direttivi di Palazzo dei Marescialli ha proposto di sollevare il conflitto di attribuzione al plenum, che esaminerà la proposta mercoledì prossimo.

Ormai sembra certo che lo scontro tra il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, e il Consiglio Superiore della Magistratura sulla nomina di Adriano Galizzi a procuratore di Bergamo - bloccata dal Guardasigilli per una presunta incompatibilità tra l’attuale presidente dei gip e il fratello Paolo Maria, presidente di sezione al Civile - finirà davanti alla Corte Costituzionale . La Commissione per gli incarichi direttivi di Palazzo dei Marescialli, riunitasi oggi pomeriggio a Roma, ha infatti proposto al plenum di sollevare il conflitto di attribuzione . La proposta - approvata con cinque voti a favore e l’astensione del presidente della Commissione, il laico della Casa delle Libertà Nicola Buccico - sarà esaminata dal plenum mercoledì prossimo, ma vista la maggioranza che l’ha sostenuta in Commissione , sembra scontato che ci sarà un via libera anche da parte dell’assemblea di Palazzo dei Marescialli.

La decisione è stata presa dopo che nei giorni scorsi il ministro ha confermato che non intende predisporre e controfirmare il decreto del presidente della Repubblica per rendere esecutiva la nomina, deliberata dal Csm. Una iniziativa ritenuta illegittima dalla maggioranza della Commissione, visto che spetta al Csm nominare i capi degli uffici giudiziari e che rispetto a queste scelte il ministro non ha un potere di veto.

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