Chiavi, telefoni e persino una toga
Ecco la storia degli oggetti smarriti

Ci sono chiavi, borse e portafogli. Occhiali, cellulari, capi di abbigliamento. Oggetti che hanno una storia e che aspettano il loro padrone. Sono gli oggetti smarriti e rubati che ogni giorno la Polizia Locale di Bergamo raccoglie e cataloga. E che cerca anche di restituire, con un lavoro certosino di ricerca e di indagine che sta dando i suoi frutti.

All’Ufficio «Oggetti smarriti», in via Coghetti 10 a Bergamo, nei pressi della sede della Polizia Locale cittadina, c’è Elena Tedesco. È un’agente appartenente al Nucleo di Polizia giudiziaria e dallo scorso mese di marzo il suo lavoro si svolge tra i ricordi, le storie e le ricerche di molti cittadini bergamaschi. E non solo.

«Qui arrivano oggetti rinvenuti dai colleghi della polizia ma anche consegnati dai cittadini stessi - spiega Elena Tedesco -. Io mi occupo di protocollare l’oggetto, registrarlo creando una scheda per ciascuno, con tanto di scatto fotografico per un archivio digitale». E sono parecchi questi oggetti smarriti: «Ne arrivano 3 o 4 al giorno - continua - e sono i più disparati: portachiavi, apricancelli, occhiali da sole e da vista, macchine fotografiche».

Oggetti che in via Carducci restano una trentina di giorni per poi passare, se non c’è stata la restituzione al legittimo proprietario, in via Canovine dove arrivano al deposito finale di giacenza di tutti gli oggetti smarriti di Bergamo. Migliaia, di diversi anni fa, tra borse, maglie, chiavi, ma anche passeggini e culle. Di tutto di più, con Elena Tedesco che solo negli ultimi sei mesi ha già restituito oltre 500 pezzi.

Un lavoro puntiglioso, di indagine e ricerca. Un lavoro appassionato che le ha fatto consegnare anche oggetti smarriti ben sette anni fa: «Sicuramente con quelli che arrivano in ufficio negli ultimi mesi è più facile, ma ci provo sempre, anche di fronte a oggetti appartenenti a stranieri». Turisti, a Bergamo di passaggio: «Ho spedito documenti e portafogli con una somma di dollari contenuta all’interno a Taiwan (le spese sono a carico di chi riceve, ndr), ma anche un iPhone, un libro della biblioteca e un borsello a un turista spagnolo mentre ora mi sto occupando di una spedizione in Grecia: felpa, portafogli e pure un pacchetto di sigarette» sorride.

Di tutto di più, non c’è che dire, ma sicuramente un servizio utile e che non tutti i cittadini conoscono: sia quelli che trovano un oggetto («Tantissime le chiavi di casa che riceviamo» commenta ancora Tedesco) sia quelli che sono alla ricerca di qualcosa che hanno perso.

E uno degli oggetti più curiosi che le è capitato di restituire? «Sicuramente una toga di un avvocato. È stato un po’ complicato, ci sono volute un po’ di ricerche, ma ce l’ho fatta». Data la passione e la tenacia, non c’erano dubbi. Con un rammarico: «Vorrei riuscire a restituire la maggior parte di questi oggetti: tutti hanno un padrone e una storia, soprattutto quando ci sono delle fotografie, degli oggetti personali che si trovano e che aspettano die ssere riconsegnati».

Per contattare l’ufficio ci sono diverse modalità: telefonare allo 035/399552 dalle 8.30 alle 12.30 dal lunedì al venerdì oppure mandare una mail a [email protected] per eventuali segnalazioni dirette.

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