Chiusa la saga della cava sull'Adda
Dopo 12 anni vincono i Comuni

A distanza di 12 anni il Consiglio di Stato dichiara la questione cava sull'Adda definitivamente chiusa: il ricorso dei cavatori del Consorzio dell'Isola viene respinto e il «tira e molla» si conclude a favore dei Comuni di Solza, Medolago e Calusco.

A distanza di 12 anni il Consiglio di Stato dichiara la questione cava sull'Adda definitivamente chiusa: il ricorso dei cavatori del Consorzio dell'Isola viene respinto e il «tira e molla» si conclude a favore dei Comuni di Solza, Medolago e Calusco, ai quali verranno ceduti in via gratuita i terreni utilizzati sul suolo d'interesse comunale.

«La vicenda parte da molto lontano: bisogna risalire all'accordo di programma sottoscritto il 17 marzo 1999 e aggiornato nel dicembre 2004 tra le amministrazioni, la Provincia di Bergamo, il Parco Adda Nord e i cavatori – spiega Luigi Esposito, delegato all'Ambiente e all'Ecologia di Solza –. In questo accordo i Comuni permettevano ai cavatori del Consorzio (formatosi nel 1977 dall'unione di Cava dell'Isola e la società Beton Villa Spa) di proseguire l'estrazione di sabbia per un milione e 700 mila metri cubi, relativo al vecchio piano cave, aggiungendo ulteriori tre milioni di metri cubi che sarebbero stati cavati entro il 30 giugno 2006, poi prorogati al 2008 e infine al 2010. In cambio le imprese avrebbero ceduto gratuitamente ai Comuni tutti i terreni dismessi dall'attività di cava».

Ma così non è stato e il contenzioso ha imboccato le vie legali, finendo appunto con la sentenza del Consiglio di Stato.

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