Colf e badanti, avvisi Inps
per 5700 famiglie bergamasche

Bollettini precompilati per facilitare ai datori di lavoro domestico il pagamento dei contributi previdenziali. È questa la novità introdotta dall'Inps sia in nome della semplificazione sia per far emergere e regolarizzare il lavoro troppo spesso prestato in nero da colf e badanti. La misura giunge in prossimità della scadenza del 10 aprile (i contributi si pagano ogni trimestre), scadenza che di solito obbliga le famiglie o a rivolgersi al commercialista di fiducia, oppure al fai da te, per il calcolo laborioso per determinare l'esatto ammontare dei versamenti.

Per facilitare dunque queste operazioni d'ora in poi sarà l'Inps che, in base alla comunicazione da parte del datore di lavoro del monte ore di lavoro concordato con il dipendente, provvederà a fare i calcoli. Ricordiamo che il computo dei contributi da versare è dipendente dalla paga oraria percepita dal lavoratore: fino a 7,17 euro l'ora il contributo previdenziale è di 1,33 euro (di cui 0,32 euro a carico del lavoratore), oltre 7,17 euro e fino a 8,75 euro è di 1,50 (0,36 euro del lavoratore), oltre 8,75 euro sono 1,83 euro (0,44 euro del lavoratore). Questo se l'orario non supera le 24 ore a settimana, se l'orario di lavoro è di almeno 25 ore settimanali, il contributo è fisso per tutte le ore retribuite.

«Questa novità, nata con l'intento di semplificare la vita alle famiglie che si avvalgono in una qualche misura di collaboratori domestici - fanno sapere da Apicolf - in realtà è una cosa complicata. Infatti poiché interessa i rapporti di lavoro domestici, soggetti a continue variazioni orarie, obbligherà le famiglie a comunicare ogni volta queste variazioni. Solo in base a queste comunicazioni l'Inps infatti sarà in grado di inviare bollettini compilati correttamente. Come si può facilmente intuire un'operazione così non sarà esente da difficoltà e lentezze burocratiche». Dubbi sulla validità dell'operazione anche per quanto riguarda il fronte della lotta al lavoro nero: «Ci sembra più che altro un servizio al datore di lavoro - commentano al Caf della Cisl Bergamo - che comunque deve comunicare le eventuali variazioni. Il lavoratore in nero non ha nessun versamento di contributi e dunque è difficile immaginare che il semplice invio di un bollettino possa convincere il datore di lavoro a regolarizzare la sua posizione contributiva». L'iniziativa dell'Inps interesserà tra Bergamo e provincia qualcosa come 5.691 lavoratori domestici che risultano avere avuto almeno un versamento, e dunque sono stati regolarmente denunciati all'ente previdenziale. Da non dimenticare però che, stando alle stime del 2008, tre colf su quattro lavorano in nero e sarebbero tra le 7 mila e le 8 mila le collaboratrici domestiche senza un contratto di lavoro regolare nella Bergamasca (su un totale di 12-13 mila).

«Chiediamo a tutti di verificare la correttezza dei dati e di mettersi in regola - ha auspicato Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps - vogliamo che emerga e che si regolarizzi un lavoro nero di gente più debole e che dunque rappresenta un doppio problema». Da parte sua l'Inps ha anche annunciato che avvierà una serie di controlli mirati perché questa iniziativa non resti un fatto episodico. Con questa nuova disposizione è in arrivo anche la possibilità di nuove modalità di pagamento. I contributi infatti si possono pagare, oltre che con i bollettini postali spediti dall'Inps, on line, dopo essersi registrati al sito di Posteitaliane, collegandosi al sito www.inps.it (Servizi per il cittadino) e utilizzando la procedura Lavoratori domestici. Il pagamento può avvenire con addebito sul conto Banco Posta, utilizzando la carta prepagata Postepay o qualunque altra carta di credito abilitata al circuito internazionale.

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