Condannata ex vigilessa dell’Isola
Spiava l’amante del fidanzato

Un anno di reclusione, col beneficio della sospensione condizionale della pena, e tremila euro da pagare, tra risarcimenti e spese processuali.

Condanna a metà, da parte dei giudici del tribunale di Monza, nei confronti di D. Q., 30 anni, ex agente della polizia locale dell’Isola bergamasca, riconosciuta colpevole di abuso d’ufficio per aver condotto indagini «in proprio» sull’amante del suo fidanzato, ma assolta dal reato di minacce.

La sentenza è andata oltre la richiesta di pena a 10 mesi, formulata dal pubblico ministero Walter Mapelli. I fatti contestati risalgono alla fine del 2010, periodo in cui la donna vestiva la divisa della polizia locale dell’Unione dei comuni dell’Isola. L’imputata, all’epoca, aveva una relazione con un collega vigile, che negli anni successivi è stato trasferito ad altro comando.

I primi sospetti, erano nati proprio dalla presenza di una macchina, con una donna al volante, che aveva notato in più di un’occasione sotto casa del fidanzato. Partendo dal numero di targa della vettura, la 30enne era risalita proprio ad identificare il fratello di quella signora misteriosa, titolare di un’officina in Brianza.

Una volta presentatasi da quest’ultimo, esibendo il tesserino, aveva fatto pressioni per avere il numero di cellulare della donna, inventandosi di sana pianta che c’era un’indagine in corso nei confronti della sorella, una cinquantenne residente nel comune brianzolo.

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