Crisi idrica, Coldiretti chiede misure straordinarie Allarme per l’acqua nei comuni di villeggiatura

Vertice in Prefettura sull’emergenza siccità, promosso dalla Coldiretti bergamasca, per fare il punto sulla situazione della crisi idrica e sulle conseguenze per l’agricoltura provinciale. La Coldiretti ha avanzato al prefetto alcune richieste di intervento in vista di quella che sembra una crisi peggiore di quella del 2003 quando il settore finì in ginocchio. Quest’anno inoltre la mancanza di acqua si è verificata con oltre un mese di anticipo rispetto al picco dell’estate. Intanto il viceprefetto Bortone avverte: per adesso il problema acqua, al di là dell’agricoltura, sembra riguardare un numero limitato di Comuni, ma potrebbe diventare preoccupante per quelle località che nei mesi estivi raddoppiano le presenze.

Nei campi la siccità sta compromettendo i raccolti di mais, cereali, ortaggi e foraggere (anche negli alpeggi in montagna), mentre nelle stalle l’afa e il gran caldo fanno soffrire gli animali degli allevamenti, come suini, bovini da carne e avicoli, pregiudicandone la crescita. Le vacche da latte hanno ridotto la produzione di circa il 10-15%. Il calo delle risorse idriche in alcuni casi è del 50% e si prevede di poter irrigare ancora solo per 10-15 giorni se non pioverà al più presto. Ai danni causati dalla mancata produzione bisogna poi sommare anche le maggiori spese per il gasolio agricolo necessario alle operazioni di irrigazione: il costo del combustibile è lievitato nell’ultimo anno del 40%. Le zone più a rischio sono quelle che attingono l’acqua dai fiumi Serio e Brembo, le cui derivazioni sono attualmente, rispettivamente, al 36% e al 55% della competenza.

Coldiretti ha chiesto al prefetto di Bergamo di far rispettare le priorità definite dalla legge Galli per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse idriche (consumo umano, agricoltura e ambiente) e ha chiesto, in situazione di particolare emergenza, di sospendere il Deflusso Minimo Vitale e di prevedere la possibilità di attingere acqua da pozzi privati inutilizzati e da cave.

La decisione dei gestori dei bacini idroelettrici di rilasciare, dal 27 giugno all’8 luglio, un quantitativo di acqua pari a 50 milioni di mc in più per garantire agli imprenditori agricoli la possibilità di irrigare è stata giudicata sicuramente un segnale positivo ma ancora del tutto insufficiente. E la Provincia, cui la Coldiretti ha già inoltrato richiesta di calamità naturaleintanto, comincia già a pensare come definire i danni e stabilire gli indennizzi. .

Al termine dell’incontro - insieme al prefetto Cono Federico c’eranoil presidente della Coldiretti di Bergamo Franco Gatti, l’assessore provinciale all’agricoltura Luigi Pisoni, il dr. Campanaro del Consorzio di Bonifica, il presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori Renato Giavazzi e il presidente della Cia Giuseppe Melocchi - il prefetto ha chiesto una mappatura di tutte le risorse idriche presenti in provincia da utilizzare, anche in modo straordinario, nel caso la siccità dovesse protrarsi ancora per molto tempo.

(28/06/2005)

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