Dopo il senso unico c’è divieto di transito
Due Comuni bisticciano. Un controsenso

Metti di trovarti su una strada a senso unico che sbuca in un’altra dove non puoi passare. Un controsenso, ma capita anche questo.

Tra i due litiganti (i Comuni di Castelli Calepio e Credaro)... gli automobilisti rischiano di restare paralizzati in mezzo alla strada. Letteralmente. Al centro della faccenda, che sfiora il grottesco, una via secondaria ma strategica che collega Calepio e Credaro.

La chiamano la strada che scende al Porto (anticamente c’era, appunto, un porto del fiume Oglio), ma sulle mappe è segnata come strada provinciale XII. A inguaiare la viabilità è un’ordinanza del sindaco di Castelli Calepio, Giovanni Benini, che ha introdotto il divieto di transito in entrambi i sensi di marcia in zona Ponticello. Solo i residenti del Comune possono percorrere questo tratto.

E tutti gli altri? Divieto. Solo che anche nel tratto di Credaro c’è un precedente divieto: chi non è del paese può scendere verso il Porto, ma non risalire. Il risultato? Un non residente che imbocca la strada da Credaro una volta arrivato al confine con Castelli Calepio adesso deve fare marcia indietro, ma non può perché a quel punto, voltata la macchina, c’è il divieto a risalire verso Credaro.

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