Due trasferte in elicottero:
nei guai l’ex ministro Brambillla

Autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro al Turismo Michela Vittoria Brambilla per peculato e abuso d’ufficio. La richiesta è stata avanzata dal Tribunale dei ministri di Milano alla Camera dei deputati

Autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro al Turismo Michela Vittoria Brambilla per peculato e abuso d’ufficio. La richiesta è stata avanzata dal Tribunale dei ministri di Milano alla Camera dei deputati, anche se al momento non risulterebbe notificata al difensore nè depositata ufficialmente.

La parlamentare è accusata di aver «illegittimamente» usato in due diverse occasioni un elicottero dei carabinieri dopo aver «falsamente» attestato di averne bisogno per «fini istituzionali» e approfittando della «assoluta assenza di controlli» da parte della presidenza del Consiglio, allora guidata da Silvio Berlusconi.

La richiesta di autorizzazione a procedere è stata avanzata dopo che il sostituto procuratore della Repubblica di Milano Maria Letizia Mannella aveva chiesto l’archiviazione, ritenendo le accuse insussistenti.

I casi contestati risalgono al 9 dicembre 2009 e al 13 marzo dell’anno successivo: Brambilla aveva utilizzato l’elicottero (da Calolziocorte) per partecipare a una conferenza regionale sul turismo a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova. Quindi, era «volata» a Rimini per incontrare gli operatori turistici locali. In merito a queste trasferte la Guardia di finanza ha accertato che tali voli (sempre andata e ritorno) sono costati all’erario settemila euro a tratta, 28 mila euro complessivamente.

«Compiti istituzionali»

Per ottenere l’uso dell’elicottero, Brambilla, che non era sottoposta a un particolare regime di protezione, aveva attestato la necessità di rientrare a Calolziocorte in tempi brevi per «proseguire con altri interventi istituzionali», cosa che secondo il Tribunale dei ministri non sarebbe vera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA