«È concorrenza sleale ai tassisti»
Tribunale blocca Uber Pop in tutta Italia

Il giudice Claudio Marangoni del tribunale di Milano ha inibito «in via cautelare e urgente l’utilizzazione sul territorio nazionale dell’app denominata Uber Pop e comunque la prestazione del servizio» in quanto è stata «accertata la concorrenza sleale». Lo stop è scattato su tutto il territorio nazionale.

È quanto si legge in una ordinanza del tribunale di Milano su una causa promossa da alcune cooperative e corsorzi di taxi di Milano contro il gruppo Uber per il blocco dell’applicazione Uber Pop.

«Siamo sinceramente soddisfatti del risultato ottenuto. Il Tribunale di Milano ha infatti pienamente compreso la situazione nonostante la sua complessità». Lo ha spiegato l’avvocato Marco Giustiniani, uno dei legali delle associazioni di categoria dei tassisti che hanno presentato ricorso contro la «app» Uber Pop, il cui servizio è stato sospeso oggi in via cautelare dal giudice Marangoni. Il Tribunale, ha aggiunto il legale, «ha riconosciuto la concorrenza sleale del servizio Uber Pop nei confronti dei taxi e ordinato al Gruppo Uber l’immediata inibizione dello stesso su tutto il territorio italiano. Siamo convinti - ha concluso l’avvocato - che il Gruppo Uber vorrà dare un pronto adempimento a quanto stabilito dal giudice e che questa decisione spronerà le Amministrazioni a controlli più attenti di quelli sino ad oggi svolti».

«Su Uber Pop il Tribunale di Milano mi dà ragione: è concorrenza sleale ai tassisti. Io avevo detto che era illegale. Legge e buon senso prevalgono». Lo scrive su Twitter il capogruppo di Area Popolare alla Camera, Maurizio Lupi.

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