Ecco l’enciclica di Papa Francesco
«Curiamo la nostra casa comune» - Video

Presentata l’enciclica «Laudato si’» di Papa Bergoglio. Il messaggio sull’ambiente: «Curiamo la nostra casa comune». «I popoli hanno pagato salvataggio banche». «Cambiare modello di sviluppo». «Cosa significa il comandamento “Non uccidere” se i poveri muoiono di fame?». Il documento integrale con L’Eco di Bergamo in edicola il 19 giugno.

No al «paradigma consumista». E ancora: «L’esaurimento delle risorse non può essere un pretesto per le guerre». Sono alcune delle parole dell’enciclica di Papa Francesco che contiene un doppio appello a «proteggere la casa comune», controllando surriscaldamento climatico e altri danni ambientali, ma anche cambiare modello di sviluppo, per i «poveri», e «per uno sviluppo sostenibile e integrale». Mentre biasima il fatto che i popoli abbiamo «pagato il prezzo del salvataggio delle banche». Il mercato - dice ancora Francesco - «crea un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti». Ma questo non può essere il «paradigma» di vita dell’umanità oggi. Sia per il senso della esistenza che per la sostenibilità delle economie, serve un cambiamento di «stile di vita».

Realizzare una «cittadinanza ecologica» porta a una serie di «azioni quotidiane» che hanno di mira la cura del creato, e uno sviluppo equo. L’enciclica ne elenca varie, dal consumo equo e solidale, al minor uso di condizionatori, alla gestione dei rifiuti. Spesso - scrive il Papa - non si ha «chiara coscienza» che le «inequità» nell’ambiente e nel modello di sviluppo colpiscono soprattutto i poveri. Il Papa chiede di «integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente», senza giustizia, è «impossibile ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri».

Il degrado ambientale che colpisce soprattutto gli «esclusi», sembra una «appendice», nelle discussioni di tanti «professionisti, opinionisti, mezzi di comunicazione e centri di potere» lontani dalle aree interessate,«senza contatto diretto coni loro problemi». «L’esaurimento di alcune risorse» crea «uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni». E d’altra parte «la guerra causa sempre gravi danni all’ambiente e alla ricchezza culturale dei popoli, i rischi diventano enormi pensando a armi nucleari e biologiche».

«Cosa significa – scrive Papa Francesco, citando un documento dei vescovi della Nuova Zelanda – il comandamento “Non uccidere” quando un venti per cento della popolazione mondiale consuma risorse in misura tale da rubare alle nazioni povere e alle future generazioni ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere?».Invertire il degrado ambientale e creare sviluppo sostenibile rende «indispensabile lo sviluppo di istituzioni internazionali più forti e efficacemente organizzate». Lo afferma l’enciclica, in cui il Papa ricorda la proposta di Ratzinger di una Autorità politica mondiale.

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