«Expo, smantellarlo sarà una grana
Serve un’idea forte per il dopo evento»

Petrini (Slow Food): «Dal punto di vista della sostenibilità ambientale lo smantellamento dei padiglioni sarà “una grana” non solo per chi li ha costruiti, ma anche per l’intero sito. Quindi io mi auguro che a breve ci sia un’idea forte per il dopo evento»

Dopo Expo i moduli che compongono il Padiglione Slow Food saranno smontati e destinati a scuole, orti e comunità, sia in Italia sia all’estero. Lo ha assicurato il patron di Slow Food, Carlin Petrini, a margine di un convegno a Expo.

«Qui non si butterà via niente. Ogni ala di questa struttura è modulabile e abbiamo già ricevuto molte richieste, sia dall’Italia sia dall’estero. Adesso stiamo valutando le domande. A me piacerebbe lasciare una parte in Lombardia, un’altra in Italia e portare qualcosa anche all’estero, in particolare negli orti africani».

Per quanto riguarda gli altri Padiglioni,«dal punto di vista della sostenibilità ambientale - ha aggiunto Petrini - il loro smantellamento sarà “una grana” non solo per chi li ha costruiti, ma anche per l’intero sito. Quindi io mi auguro che a breve ci sia un’idea forte per il dopo evento».

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