Fa caldo, accende l’aria condizionata
Multa per un bergamasco a Napoli

È il 24 luglio 2015, e mentre l’Italia intera è vessata da un caldo infernale che non si registrava da secoli, a Napoli un signore di 75 anni, originario di Bergamo, si trova in trasferta con la propria vettura per partecipare al matrimonio del nipote.

Inizia così la segnalazione di una multa decisamente anomala che è stata presa sa un nostro bergamasco. «Giunto nei pressi della chiesa che ospiterà le nozze con circa un’ora di anticipo rispetto alla celebrazione prevista per le 16.30, l’uomo, considerato il grande caldo umido che affligge la città di Napoli, decide di rimanere in macchina con l’aria condizionata accesa. Va da se che per consentire al condizionatore di funzionare deve rimanere acceso anche il motore».

«Verso le 15.45 si avvicina una pattuglia di polizia locale che chiede all’uomo di esibire i documenti e che decide di elevare una contravvenzione di 245 euro per violazione dell’art. 157 c. 7bis C.d.s. che vieta di sostare con la vettura accesa per lungo tempo al fine di evitare l’inquinamento atmosferico determinato dai gas di scarico delle vetture».

«L’uomo stizzito decide di non firmare il verbale rifiutandone di fatto la copia - continua la segnalazione -. A metà settembre riceve la cartolina verde di avviso del deposito del verbale all’Albo pretorio del Comune. Decide quindi di proporre ricorso al Giudice di Pace di Napoli. Nel ricorso - predisposto dall’Agitalia alla quale il pensionato di Bergamo è associato per il rimborso di alcuni buoni postali appartenuti alla madre defunta – l’Associazione pur non contestando la legittimità formale della contestazione invoca, quale scriminante, lo “stato di necessità” in relazione alla necessità (appunto) di evitare un possibile “colpo di calore” per un signore non più giovane di età».

E adesso cosa succederà? Secondo voi chi ha ragione?

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