Farchemia, una ditta specializzata indagherà sulle cause dell’incidente

Un’azienda specializzata stabilirà le cause dell’incidente di mercoledì 13 luglio alla Farchemia di Treviglio. Lo ha annunciato lo staff direttivo dell’azienda chimica ai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil: l’improvvisa combustione della sostanza chimica nota in gergo tecnico col nome di «2 cianamino 3 tiazolidina» (che può provocare l’emissione nell’aria di sostanze anche nocive, come l’anidride solforosa) resta infatti ancora un mistero. «L’azienda ci ha spiegato – sottolinea Luciano Bartolomei, referente Femca-Cisl di Bergamo - che l’ebollizione di questa sostanza si verifica solo a 150 gradi e che, solitamente, viene mantenuta da apposite strumentazioni al massimo a 70. Dunque non è chiaro come mai mercoledì mattina si sia verificata la combustione».

I dirigenti della Farchemia hanno anche ribadito che l’emissione della sostanza nociva non ha provocato danni all’ambiente o alle persone. Soltanto due dipendenti hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici, ma in via precauzionale. Rappresentanti sindacali e azienda hanno concordato un nuovo incontro a settembre per valutare i risultati dell’indagine sull’incidente.

(15/07/2005)

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