Formaggi senza latte, in 5.000 dicono no
E ad Astino l’arte sposa i gioielli caseari

Formaggi sotto i riflettori a Bergamo. Da un lato la Coldiretti che, dopo la petizione che ha raccolto oltre 5.000 firme, esprime «soddisfazione per la decisione del Governo di confermare il no alla produzione di formaggi senza latte fresco alla scadenza dell’ultimatum da parte della Commissione Europea», dall’altro la nuova mostra «Formae – Bonum, pulchrum, verum», dedicata ai nove gioielli caseari bergamaschi dop che fanno di Bergamo la «Capitale europea dei formaggi».

«È stato rispettato Il patto salva formaggio italiano simbolicamente siglato ad Expo dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina davanti a 30mila agricoltori della Coldiretti (un migliaio quelli bergamaschi)» afferma Coldiretti Bergamo, nel sottolineare che questo impegno risponde anche alle aspettative degli oltre 5.000 cittadini bergamaschi che hanno sottoscritto la petizione per dire no ai formaggi senza latte fresco proposta da Coldiretti su tutto il territorio provinciale.

«Abbiamo riscontrato un interesse immediato e molto sentito verso questo tema – spiega Coldiretti Bergamo – poiché tantissimi cittadini hanno voluto sottoscrivere la nostra petizione. Diversi sono venuti direttamente nei nostri uffici, altri ancora si sono recati nelle molteplici iniziative in cui eravamo presenti, dalla Sagra della patata di Martinengo alla Festa sull’Aia di Mornico, dalla Fiera di Sant’Alessandro di Bergamo alla Bottega dei sapori di Oltressenda Alta fino alle varie fiere zootecniche attualmente in svolgimento. Anche il liceo Linguistico Capitanio di Bergamo ha dato un supporto significativo a questa iniziativa, raccogliendo numerose firme». Coldiretti Bergamo precisa di non avere raccolto solo adesioni alla petizione ma anche molti apprezzamenti per l’azione svolta a favore del nostro patrimonio caseario e in difesa dei legittimi interessi dei consumatori, che sempre più pressantemente chiedono qualità e trasparenza.

«Anche l’adesione del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina è stata particolarmente importante – prosegue Coldiretti Bergamo – così come quella del Consiglio provinciale dove grazie all’iniziativa del consigliere delegato all’agricoltura Demis Todeschini, tutti i consiglieri hanno sottoscritto la petizione esprimendo chiaramente il loro sostegno al vero Made in Italy, alla qualità e alla distintività della filiera lattiero – casearia». «Tutti hanno capito il grosso rischio che si sta correndo – dice Coldiretti –. Infatti con un chilo di polvere di latte, che costa sul mercato internazionale 2 euro, è possibile produrre 10 litri di latte, 15 mozzarelle o 64 vasetti confezioni di yogurt e tutto con lo stesso identico sapore perché viene a mancare quella particolare diversificazione che viene solo dal latte fresco dei diversi territori».

«Con l’eccezionale mobilitazione che ha visto insieme agricoltori, consumatori e molte istituzioni – conclude Coldiretti Bergamo - è stato sottolineato a gran voce che i formaggi si devono fare con il latte, non con le polveri, a maggior ragione in una provincia come quella bergamasca che detiene il primato per numero di formaggi Dop e vanta una tradizione casearia di assoluta eccellenza».

Venerdì 2 ottobre il filosofo musicista Massimo Donà ha inaugurato, all’ex monastero restaurato di Astino, la mostra «Formae – Bonum, pulchrum, verum», dedicata ai nove gioielli caseari bergamaschi dop che fanno di Bergamo la «Capitale europea dei formaggi» (Taleggio, Salva Cremasco, Quartirolo, Grana Padano, Gorgonzola, Bitto, Provolone Valpadana, Formai de mut e Strachitunt, a cui si aggiungono altre eccellenze, ovvero i «Principi delle Orobie» Bitto Storico, Branzi Ftb, Agrì di Valtorta, Stracchino, formaggi di Capra orobica). «Questa mostra – ha dichiarato Donà – è un azzardo assoluto, un unicum mai realizzato che farà dialogare dei prodotti caseari con l’arte e il pubblico. Dove i formaggi sono esposti come opere d’arte, da contemplare prima ancora che da degustare».

Un evento fuori Expo voluto dall’associazione «San Matteo – Le Tre Signorie» di Branzi, dalla Camera di Commercio e da Regione Lombardia e a cui hanno collaborato decine di partner pubblici e privati. «Un lavoro intenso durato sei mesi – ha detto il capo progetto Francesco Maroni – per far conoscere le nostre eccellenze casearie, per alzarne di valore».

Nelle sale di Astino sono state allestite le teche climatizzate che ospitano i nove formaggi dop, accanto a 14 capolavori internazionali dell’arte contemporanea, già eposti nei principali musei del mondo, da New York a Venezia (opere di Rodolfo Aricò, Carlo Ciussi, Dadamaino, Riccardo De Marchi, Ron Gorchov, Francois Morellet, Mario Nigro, Pino Pinelli, Bruno Querci, Angelo Savelli, Nelio Sonego, Rudi Wach e fotografie di Raffaella Toffolo). «L’invito – ha detto ancora Donà – è quello di abbandonarsi per fare un’esperienza diversa. Così che da ultimo non si capisca più quale sia l’opera d’arte. Dobbiamo muovere le nostre rigide contrapposizioni, i nostri schemi fissi».

La rassegna prosegue con il percorso sensoriale dove il visitatore è portato a conoscere il mondo dei formaggi partendo dagli elementi fondamentali della natura, la terra, il fieno, il latte. Un’esperienza multisensoriale che coinvolge vista, tatto, olfatto, udito (i rumori dell’alpeggio che dialogano con la musica) e solo alla fine il sapore con la degustazione dei formaggi orobici.

Per Astino inizia così un mese intenso di iniziative gastronomiche (la mostra, le cene, tra cui quella con ospite Gualtiero Marchesi) ma anche artistiche, musicali, poetiche, filosofiche, con incontri, corsi per assaggiatori ed educational per le scuole.

Tra i prossimi appuntamenti la conferenza di filosofia «Il colore del fantasma e della fantasia», relatori Giulio Giorello e Luca Guzzardi, in programma alle 19 di martedì 6 ottobre, alla chiesa di Astino. Il 13 ottobre interverrà invece il filosofo Carlo Sini sul tema «Il fondo oscuro del sapere, lo sfondo chiaro della vita». Grande musica il 22 ottobre, con la performance «Di formaggi e altri biancori», che vedrà protagonisti Massimo Donà-trio e David Riondino.

Il calendario degli eventi sul sito web www.progettoforme.eu

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