Fotovoltaico, arriva il balzello retroattivo
Si paga per l’energia autoconsumata

L’ultima novità per il fotovoltaico riguarda la tassa sull’autoconsumo, in parole povere «una cifra dovuta perché si consuma la propria energia».

Tecnicamente, se entro il 30 settembre (in precedenza la scadenza era fissata per oggi) non si adempierà alla qualificazione dell’impianto come Seu (Sistemi efficienti di utenza) si pagheranno oneri di sistema.

Il vantaggio di un sistema qualificato Seu rispetto a uno senza qualifica è di tipo economico, in quanto il riconoscimento comporta delle agevolazioni tariffarie sull’energia elettrica autoconsumata (prodotta e non prelevata dalla rete), in particolare sulle parti variabili degli oneri generali di sistema.

Tuttavia i costi per la richiesta di qualificazione sono tutt’altro che contenuti. Per gli impianti superiori ai 20 kW il costo della richiesta varia dai 250 ai 550 euro, fino a 3 kW è gratuita, dai 3 ai 20 costa 50 euro. Per i piccoli impianti la cifra appare contenuta, ma se si calcola che solo nell’Isola ne sono presenti 1.216 e in tutta la Bergamasca 11.280 è abbastanza chiaro l’introito per le casse dello Stato. Cosa fare?

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