Fusione V. Cavallina, sì in Regione
Pd: si voti entro fine gennaio

Il Consiglio regionale ha approvato martedì 3 dicembre, il progetto di legge per l’indizione del referendum sulla fusione dei comuni di Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Maritino.

Il Consiglio regionale ha approvato martedì 3 dicembre, il progetto di legge per l’indizione del referendum sulla fusione dei comuni di Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Maritino.

Il testo che aveva come firmatari tutti i consiglieri bergamaschi tranne i leghisti, ha incassato il sì da tutti i settori dell’emiciclo. Il referendum potrebbe tenersi già a fine gennaio, comunque in tempo per le elezioni amministrative del 25 maggio.

Molto soddisfatto il primo firmatario Mario Barboni, del Pd: «Il Consiglio regionale ha dato valore all’espressione della cittadinanza che per più del 60% si è mostrata favorevole all’indizione del referendum. Ora la Regione faccia ciò che le compete affinché la consultazione si tenga il 26 gennaio».

Barboni respinge al mittente le polemiche sollevate da esponenti della Lega sulla modalità della raccolta firme: «È stato fatto sia il porta a porta, sia una raccolta con banchetti in piazza dove le persone hanno firmato liberamente, dunque queste polemiche sono strumentali. Da parte nostra sosterremo le ragioni di chi pensa che con un comune unico, che nasce dalla fusione di tre piccoli centri che già collaborano da tempo, si possano avere maggiore efficienza e più servizi per i cittadini».

Soddisfatto anche Roberto Bruni: «Di fronte a una Giunta regionale che, sul percorso di fusione dei tre comuni di Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino, traccheggiava nonostante le firme della maggioranza degli elettori, come consiglieri bergamaschi, a esclusione della Lega e della Lista Maroni, avevamo presentato un progetto di legge bipartisan che consentisse di avviare l’iter. Non possiamo quindi che dirci soddisfatti per l’approvazione unanime della proposta di referendum consultivo, votata oggi in Aula» ha detto il consigliere regionale del Patto Civico: «Il nostro obiettivo - aggiunge - non è mai stato quello di entrare nel merito della fusione, sostenendo le ragioni di chi è pro o di chi è contro, ma fare in modo che ai cittadini fosse garantita la possibilità di esprimersi. Il punto dirimente è la tutela del loro diritto ad avere voce in capitolo su una vicenda che li riguarda da vicino. E con il voto odierno si è compiuto un passo in avanti proprio in questa direzione».

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