Gemellaggio fra Riuniti e un Centro dell’Uzbekistan

E’ ufficiale la collaborazione tra gli Ospedali Riuniti e il Centro di Chirurgia cardiotoracica di Tashkent, nella Repubblica dell’Uzbekistan. Il Direttore generale dell’Azienda ospedaliera cittadina Carlo Bonometti e il Vicedirettore del Centro Mirjamol Zufarov hanno siglato un protocollo d’intesa che ha tra i punti qualificanti la realizzazione di quattro missioni in due anni per addestrare gli operatori locali nell’esecuzione d’interventi di cardiochirurgia interventistica e la formazione di due giovani medici uzbeki, che saranno ospiti del Dipartimento Cardiovascolare per un periodo di sei mesi. Le missioni, le attività formative che vi sono connesse e il reperimento di materiale in donazione da terzi o dismesso dai Riuniti, da oggi sono inseriti tra i progetti di cooperazione internazionale della Regione Lombardia, hanno radici lontane, nell’attività internazionale dei Riuniti e del Dipartimento Cardiovascolare in particolare. Fin dal febbraio 2007 infatti, grazie all’interessamento del Direttore del Dipartimento cardiovascolare Paolo Ferrazzi, personale medico e infermieristico dell’azienda ospedaliera cittadina si è recato a Tashkent per missioni che avevano il duplice scopo di eseguire interventi particolarmente delicati e di mettere le équipes locali in condizione di applicare le stesse metodiche in autonomia. Ogni missione si è concentrata sulla diagnosi e il trattamento di una patologia specifica. Oltre a praticare interventi particolarmente complessi, screening diagnostici, e a rendere partecipi gli operatori locali sulle tecniche anestesiologiche e di sorveglianza in terapia intensiva, sono stati condotti momenti formativi per condividere i protocolli impiegati ai Riuniti e sono stati consegnati materiali per la diagnostica e l’interventistica cardiovascolare e strumenti per la sala operatoria di Cardiochirurgia. «Il Dipartimento Cardiovascolare degli Ospedali Riuniti può contare su 40 anni d’esperienza nel trattamento delle malattie cardiovascolari – ha illustrato il Direttore Generale Carlo Bonometti – e siamo lieti di poter mettere questo nostro patrimonio d’eccellenza a disposizione di altre strutture». Il Direttore Sanitario Claudio Sileo ha sottolineato «la responsabilità che comporta essere stati identificati dalla Regione Lombardia come uno degli ospedali capace di fornire un’attività tecnica e scientifica d’alto livello, che in questo caso coinvolge il nostro Dipartimento Cardiovascolare, un’eccellenza a livello internazionale». L’attività del Dipartimento si può riassumere in questi numeri: 25.500 interventi di cardiochirurgia, di cui 13.200 pediatrici, e 766 trapianti cardiaci. Gajrat Juldashev, secondo segretario affari politici ed economici dell’Ambasciata uzbeka in Italia, ha espresso la gratitudine e l’amicizia che legano Italia e Uzbekistan, e che non potranno che uscire rafforzate da questa iniziativa. L’attività del Centro uzbeko è stata poi illustrata dal dottor Mirijamal Zufarov. Si tratta di uno dei maggiori centri di Chirurgia generale dell’Asia centrale, fondato nel 1975 dal chirurgo al quale è stato intitolato, oggi scomparso. Con 370 posti letto e 900 operatori, esegue 5-6000 interventi l’anno, duemila circa dei quali sono di cardiochirurgia. A cuore aperto esegue circa 600 interventi in un anno, ossia l’80% di tutti quelli che vengono eseguiti in Uzbekistan.«Il nostro Dipartimento – ha spiegato Paolo Ferrazzi - è una delle poche strutture in Europa in grado di curare a 360 gradi ogni tipo di paziente affetto da problemi cardiaci, dal neonato all’anziano, utilizzando tecniche all’avanguardia come il trapianto cardiaco e l’impianto di cuore artificiale meccanico. Negli anni il Dipartimento Cardiovascolare ha messo a disposizione la sua esperienza e le sue conoscenze in molti Paesi in via di sviluppo e personalmente ho avuto l’opportunità di operare in otto centri in tutto il mondo, ma questa è una delle esperienze più proficue, sia dal punto di vista umano che scientifico». Il dottor Ferrazzi nel corso della missione del 2007 ha eseguito personalmente il primo intervento per la cura della cardiomiopatia ipertrofica, patologia per la quale i Riuniti sono centro di riferimento nazionale, di tutta l’area dell’Asia centrale. Ad oggi i medici del Centro di Tashkent ne hanno eseguiti con successo altri cinque.Le prossime missioni si concentreranno in particolare su interventi di plastica alle valvole mitraliche, sul miglioramento delle tecniche di by-pass, sulla continuità del programma pediatrico già avviato in loco e sugli interventi di emodinamica.Le missioni precedenti del personale dei Riuniti in Uzbekistan :Febbraio 2007:Hanno partecipato Paolo Ferrazzi, Luca Lorini, Amedeo Terzi, Attilio Iacovoni, Vitali Pak, Antipin Alexandru, Silvana CrisciObiettivi: attraverso lezioni teoriche ed interventi praticati sul posto, insegnare la diagnosi, la tecnica chirurgica, anestesiologica e di monitoraggio dei i pazienti affetti da miocardiomiopatia ipertroficaGiugno 2007:Amedeo Terzi, Maurizio Merlo, Vitali Pak, Giovanni Di Dedda, Attilio Iacovoni, Silvana Crisci Obiettivi: illustrare, a partire dai casi più semplici, la chirurgia coronarica, il monitoraggio e la terapia dei pazienti ischemici.Febbraio 2008: Orazio Valsecchi, Maurizio Merlo, Amedeo Terzi, Vitali Pak, Alessandra Fontana, Moreno Favarato, Silvana CrisciObiettivi: Assistenza all’équipe locale negli interventi di by-pass aortocoronarico e sostituzione valvolare e verifica degli interventi eseguiti nelle missioni precedenti dal punto di vista anestesiologico e cardiologico; workshop sull’approccio transradiale per la cardiologia invasiva e lettura sull’interventistica nell’infarto miocardico acuto. (05/11/2008)

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