Ghinzani scrive ai suoi cittadini: resto al mio posto e mi affido alla magistratura

Giancarlo Ghinzani, 45 anni, sindaco di Medolago dal 1999 e dall’ ottobre scorso presidente della Comunità dell’ Isola bergamasca, al centro di un’ inchiesta della Procura della Repubblica di Bergamo con le accuse di truffa, appropriazione indebita e falso in scrittura privata, scaturita da una serie di accertamenti della Guardia di finanza, non si dimetterà dalla carica istituzionale e si rimette alle decisioni della magistratura.Ghinzani, denunciato anche dalla Banca Mediolanum di cui era agente monomandatario ha inviato una lettera a tutti i concittadini e ai sindaci dei paesi della Comunità dell’ isola: «In questo momento - vi si legge tra l’ altro - non mi è possibile rilasciare dichiarazioni in merito alle vicende in quanto le indagini sono tuttora in corso. È comunque mia intenzione mantenere fede agli impegni istituzionali assunti. Solo la magistratura potrà essere giudice degli eventi in cui mi trovo e solo di fronte alle decisioni degli organi competenti valuterò il da farsi. Non mi sottrarrò comunque alle mie responsabilità professionali e morali».

Stando all’accusa mossa nei suoi confronti l’accusa, Ghinzani avrebbe gestito numerose operazioni per conto dei suoi clienti, ma senza averne le necessarie autorizzazioni. Sempre secondo l’ accusa il professionista avrebbe anche prelevato indebitamente denaro utilizzando le parole chiave dei clienti on line. Insieme al sindaco sono state iscritte nel registro degli indagati altre quattro persone accusate di riciclaggio in quanto, in ipotesi, avrebbero utilizzato il denaro stesso per avviare attività imprenditoriali. Roberto Scippa, direttore dell’ ufficio stampa di Mediolanum, ha precisato che «la banca si considera parte lesa e per questo lo ha denunciato. Un provvedimento seguito alla revoca del mandato già avvenuta il 19 ottobre scorso».

(27/05/2005)

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