Gori: «Via la veranda entro 90 giorni»
La Lega: venga a un confronto pubblico

«Come mi ero impegnato a fare... è stato depositato... il progetto per riportare il portico alla situazione precedente». Così il candidato sindaco Giorgio Gori ha confermato ufficialmente la sua intenzione di porre rimedio. Ma la Lega lo invita a un confronto pubblico.

«Come mi ero impegnato a fare, pur non avendo ancora ricevuto alcuna formale contestazione, oggi è stato depositato presso l’ufficio del Comune il progetto per riportare il portico alla situazione precedente. Entro 90 giorni i lavori saranno portati a compimento».

Così il candidato sindaco del centrosinistra a Bergamo ha confermato ufficialmente - con un comunicato diffuso nel tardo pomeriggio di giovedì - la sua intenzione di porre rimedio alla situazione creata dalla veranda nella sua casa di via Porta Dipinta. Un’intenzione già più volte anticipata dopo che era scoppiata la polemica.

Polemica che comunque non si placa, visto che il capogruppo della Lega a Palazzo Frizzoni, Alberto Ribolla, torna sulla vicenda invitando Gori a un confronto pubblico. «Dato che la sinistra accusa la Lega di aver scatenato un’aggressione personale contro Giorgio Gori sul caso della veranda abusiva - scrive Ribolla - , per non sbagliare toni copiamo le stesse dichiarazioni che il Pd utilizzava nel 2011, quando cioè i democratici e i loro alleati si accanivano contro Letizia Moratti, allora sindaco di Milano, per le irregolarità della casa del figlio Gabriele.

Quindi anche noi “invitiamo” Gori a “un confronto pubblico” perché la “sua posizione è insoddisfacente”. E visto che all’inizio dell’affaire-veranda pure Gori giurava che tutto fosse a norma, anche lui “ha mentito” e quindi “non si deve candidare” come teorizzava l’allora capogruppo pd Pierfrancesco Majorino parlando della Moratti. Prendendo ispirazione da Basilio Rizzo (ora nella Sinistra per Pisapia), invece, ci chiediamo se “è un buon modello per i cittadini aggirare le regole”.

Chiudiamo con le stesse parole che solo pochi giorni fa il capogruppo Pd a Palazzo Frizzoni, Sergio Gandi, dedicava all’ex assessore Marcello Moro: “E’ ovvio che fino a sentenza passata in giudicato chiunque deve considerarsi innocente” però costruire una veranda abusiva in una zona vincolata “è una questione seria. E’ necessario porre l’accento sull’importanza della morale nel fare politica”.

Solo perché non vogliamo essere troppo duri - conclude il comunicato -, non usiamo anche questa espressione: “Insegniamo ai milionari il rispetto di chi è qui da vent’anni e ci ha messo del suo in innumerevoli occasioni. Faccia quel che deve e non vada in cerca di una popolarità che ha già”. È l’attacco personale che Gandi sferrava a Gori prima di diventare suo fan nella speranza di essere nominato vicesindaco. Sembra passata un’eternità: a quei tempi, un abuso edilizio in una zona vincolata faceva scandalo anche a sinistra».

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